Allegri tradito dal lato oscuro della coppa, ha osato toccarla prima della finale: “Che ho fatto?”
Vigilia di Juventus-Inter, finale di Coppa Italia a Roma: Giorgio Chiellini risponde alle domande dei giornalisti in conferenza stampa, al suo fianco c'è Massimiliano Allegri che aspetta il suo turno. Mentre il capitano della Juve parla di passato e futuro, Max lo ascolta assorto e guarda la coppa alla sua sinistra, esposta al centro del tavolo. È bella, eccome se è bella. Ci sono dei nastri che pendono dal suo corpo dorato, hanno i colori della bandiera italiana, il rosso, il bianco e il verde.
La guarda Allegri, mentre i suoi pensieri già giocano la partita dell'indomani, la guarda e la sua mano si muove verso di lei, prima timida poi sempre più sedotta. Sfiora un nastro, lo accarezza, poi lo afferra e lo sistema, ma non basta. Parla Giorgio, e Max con la mente è altrove, allunga di nuovo la mano, stavolta arriva a toccare la base della coppa. Freddo metallo, metallo caldo di sogni. In quel momento Allegri ha fatto qualcosa che una legge non scritta, ma tramandata da generazioni, proibisce severamente di fare: toccare la coppa prima di una finale. Un gesto dal quale possono discendere solo conseguenze nefaste: questo dice la tradizione orale sussurrata di padre in figlio.
La coppa va corteggiata da lontano, divorata con gli occhi, desiderata con la passione del fuoco ed infine conquistata con la forza dei muscoli. Mai toccata, mai. Chiellini finisce di parlare ed allora tocca a Max. Gli chiedono di tattica e Dybala, di massimi sistemi e Vlahovic. Ma qualcuno ha notato quella mano furtiva, ha visto la carezza alla coppa e gliene chiede conto. Il toscano sembra cadere dalle nuvole: "Perché, che ho fatto?". Hai toccato il nastro verde, Max, e poi anche la coppa. "L'ho fatto perché io sono una persona molto ordinata, i nastri erano tutti mischiati e invece a me è piaciuto metterli in ordine", è la risposta accompagnata da un sorriso.
Anche qualche tifoso si è accorto di quanto è accaduto: sui social gli juventini parlano di mossa improvvida e foriera di sconfitta, mentre gli interisti si fregano le mani recitando tra sé e sé l'antico precetto dei nostri avi. Sappiamo poi come è andata: palpeggiata da Allegri, la Coppa Italia gli ha girato le spalle durante la finale e si è concessa all'abbraccio dell'Inter. Per un annetto starà a Milano…