Allegri svela il primo discorso del dg Scanavino alla Juventus: “Poche parole ma significative”
L'inchiesta Prisma, le deduzioni degli inquirenti sul sistema della plusvalenze e delle manovre stipendi hanno dato uno scossone alla Juventus fino alle fondamenta. Le dimissioni dell'intero Consiglio di Amministrazione hanno chiuso un'epoca: non c'era altra scelta considerato l'incedere delle indagini e la necessità di proteggere il club.
Nell'attesa che i vertici siano ricomposti un pezzo alla volta, c'è una certezza: è la figura del nuovo direttore generale, Maurizio Scanavino, il cui operato almeno per adesso sarà centrale nella gestione della società. Qualsiasi organo istituzionale (anche al di fuori del solco federale), qualsiasi autorità amministrativa o ente, club o associazioni sportive, avranno lui come interlocutore.
Non avrà nelle mani solo deleghe ordinarie, le redini dei bianconeri sono nelle sue mani: da questioni come eventuali accordi di mercato ad altre che lo porteranno a rappresentare legalmente la società di fronte a qualsiasi magistratura di ogni grado. Qualunque cosa graviti in orbita Juve è nella sua sfera di competenza. In buona sostanza, tocca a lui tenere la barra a dritta in un momento di grande difficoltà per i riflessi dell'azione della Procura di Torino.
Sul tavolo del gup (giudice dell'udienza preliminare) arriverà la richiesta di rinvio a giudizio delle persone indagate – tra cui l'ex presidente, Andrea Agnelli -. Sarà un passaggio cruciale per valutare quale piega potrà mai prendere l'inchiesta: se ci sarà il processo oppure non luogo a procedere; se ci saranno conseguenze anche sotto il profilo sportivo oppure no. Scanavino sarà lì, sul ponte di comando, a reggere le fila del club. E ad adottare la migliore strategia possibile.
Intanto ha avuto un contatto con la squadra dando un segnale chiaro, forte di ‘presenza istituzionale' in un momento delicato della storia bianconera. Lo ha confermato il tecnico, Massimiliano Allegri, a margine dell'amichevole che la squadra ha disputato con il Rijeka.
"Oggi ho parlato con il nuovo direttore generale – ha ammesso l'allenatore – si è presentato alla squadra e allo staff. Poche parole ma giuste. Ha ribadito che la Juventus è sempre la Juventus, programmi e ambizioni non cambiano ora e non cambieranno mai".
Un modo per infondere sicurezza e, al tempo stesso, scuotere chi nella Juve ancora lavora. A cominciare dall'area sportiva che alla ripresa della stagione (tra campionato e coppe) sarà chiamata a riannodare i fili.
"Noi siamo artefici del destino della Juventus in campo e lavoreremo su questo – ha aggiunto Allegri -. La Juventus fa parte di uno dei gruppi industriali più forti del mondo e questo è una responsabilità in più. È dieci anni che faccio parte della Juventus, nella storia di questa società l'ambizione è sempre stata di vincere. E oggi ci è stato confermato".