Allegri punto da una domanda provocatoria dopo Inter-Juve: “Per il gioco dei giornalisti è normale”
Perdere di corto muso e, per giunta, su autorete. Se c'è un dio del pallone, quello che s'è accomodato a San Siro in occasione di Inter-Juventus s'è divertito a far pagare a Massimiliano Allegri (nella foto) tutto. E con gli interessi per la sconfitta col minimo scarto (1-0). In quel tutto c'è la dialettica sferzante e aggressiva per il riferimento all'inseguimento tra "guardie e ladri" e a quel paragone tra loro che "sono Djokovic" e "noi che siamo Sinner", quasi a voler dire che la freschezza del talento può ribaltare ogni pronostico. Al Meazza non è stato così: là davanti i bianconeri non hanno mai trovato il guizzo né avuto abbastanza peso per segnare; e quei troppi gol mangiati/sbagliati/falliti per un soffio/sventati da Szczesny a un certo ha fatto venire cattivi pensieri ai nerazzurri.
Il giornalista di Dazn gli fa una domanda provocatoria e parla di "match point", attingendo al linguaggio del tennis che pure era stato ventilato dal livornese: gli chiede se con questa vittoria la squadra di Inzaghi s'è cucita una parte consistente di scudetto sulla maglia, considerato anche il recupero della partita con l'Atalanta. Per adesso il vantaggio è di +4 poi chissà. Come ha risposto Allegri? "Non so se è il match point… noi dobbiamo fare il nostro percorso. Sapevamo che l'Inter è forte, il primo tempo è stato bloccato, loro hanno trovato il gol, abbiamo avuto un'occasione simile a campo aperto con Vlahovic".
Andrea Barzagli (nella foto sopra) tocca un altro nervo scoperto: qualcuno dei "più giovani" è venuto a mancare in un incontro che ha fatto sentire tutto il suo peso, sotto il profilo sportivo, emotivo e delle possibilità di giocarsi alla pari il duello contro un avversario messo meglio in termini di rosa. Allegri prima abbozza poi sviscera il concetto in maniera molto chiara. E tra le righe lascia trasparire quella punta amarezza che ti resta in bocca quando ingoi un boccone indigesto. Il tecnico, sputa (in senso figurato) quel sapore acre.
"Loro hanno più esperienza nel gestire scontri importanti – ha aggiunto – mentre la Juve era 3 anni che non giocava una partita del genere. Nessuno a giugno avrebbe immaginato che saremmo stati in questa posizione di classifica. Poi per il gioco dei giornalisti è normale dire Inter contro Juventus, ma sono percorsi diversi. Siamo arrabbiati perché abbiamo perso una partita che potevamo rimettere in piedi. L'Inter è favorita per lo scudetto. Poi c'è il Milan dietro a 4 punti, ma il campionato è ancora lungo e gli imprevisti sono sempre dietro l'angolo".