Allegri lo dice fuori dai denti: “Ci meritiamo il quarto posto, il resto sono solo chiacchiere”
Massimiliano Allegri lo dice fuori dai denti e alla vigilia della trasferta di Cagliari lascia intendere in maniera molto esplicita quale sarà l'approccio fino al termine del campionato. "Ci attende una brutta partita, i tre punti contano tanto", è il primo concetto per spiegare come la logica del risultato adesso prevale su qualsiasi altro discorso estetico. "Ora abbiamo la Roma a cinque punti e dobbiamo fare attenzione", il secondo più che un segnale di resa è un monito urlato nella testa dei calciatori a mo' di martellamento.
È strano sentire la Juventus ragionare in termini di obiettivo quarto posto ma la qualificazione in Champions League (e con essa il tesoretto di soldi che fa sempre comodo) è un obiettivo che non si può fallire dopo essere usciti anche dalla lotta scudetto. La sconfitta contro l'Inter ha lasciato il segnato, tracciato una linea spartiacque tra le illusioni che la rimonta in classifica aveva regalato e la realtà dei numeri che condannano i bianconeri a un ruolo di comprimari rispetto alle due milanesi e al Napoli che si giocano il titolo in un fazzoletto di punti.
Il pragmatismo del tecnico in conferenza stampa è una secchiata d'acqua gelida addosso. Ma è così, piaccia o meno. Questa Juve, almeno in questo torneo, non può cullare altre ambizioni. "Che significa che avremmo meritato di vincere? È una roba astratta – le parole di Allegri -. Battendo l'Inter avremmo conservato una piccola speranza di competere per lo scudetto. Però dovevi vincere tutte le partite che è impossibile. Siamo quarti e ci meritiamo di essere quarti, abbiamo avuto un'occasione importante e non l'abbiamo sfruttata. Il resto è solo aria fritta".
L'ultima immagine del tecnico riporta la sequenza videoclip al derby d'Italia, a quei momenti furibondi in cui è accaduto di tutto, quando tolse il cappotto e lo scagliò per terra: dal battibecco a distanza con la panchina dell'Inter, al faccia a faccia con il quarto uomo, fino alla rabbia esplosa per la decisione di far ribattere (col Var) il calcio di rigore di Calhanoglu. Una rabbia rimbombata anche nello spogliatoio: "Non hai toccato palla", sbottò verso uno dei suoi calciatori.
Allegri ha resettato tutto. Lo aveva già fatto al termine del match quando in tv disse che era meglio "evitare di parlare di certe cose" oppure con ironia beffarda una volta ricevuto il Tapiro d'Oro. "Siamo mancati nelle tre migliori partite con Atalanta, Villarreal e Inter dove siamo stati poco lucidi negli ultimi metri – ha aggiunto il tecnico -. A Cagliari mi aspetto che sia la partita Bernardeschi, Kean e Vlahovic. Deve esserlo per tutti perché in questo momento non possiamo scherzare".