Allegri licenziato dalla Juventus per giusta causa, vuole chiedere i danni: finiranno in tribunale
La Juventus ha notificato a Massimiliano Allegri il licenziamento per giusta causa. Un ultimo atto da parte del club bianconero che così ha concluso il rapporto di lavoro con l'oramai ex tecnico a seguito dei concitati momenti a conclusione della finale, vinta, di Coppa Italia che avevano condotto il club a prendere la drastica decisione: esonero praticamente immediato e, ora, anche per motivi che giustificano l'atto finale. Le deduzioni difensive di Allegri – che le aveva presentate tramite i propri legali – non sono state accolte dalla Juve: ora tutto si trasferirà nelle aule di un tribunale.
Dunque, la Juventus prosegue sugli stessi principi che indussero il club a sollevare dal proprio incarico Massimiliano Allegri, essendo venuti meno i rapporti fiduciari reciproci. La notifica è arrivata all'allenatore toscano mentre si trova in questi giorni in Inghilterra. Adesso si attende la contromossa di Allegri che, nei 5 giorni successivi all'esonero aveva presentato le proprie motivazioni, di certo non resterà a guardare.
Cos'era successo nella finale di Coppa Italia
Tutto nasce dalla notte di Coppa Italia quando allo Stadio Olimpico di Roma la Juventus ha conquistato il trofeo battendo l'Atalanta con il gol partita di Dusan Vlahovic dopo soli 4 minuti. Nel concitato finale, Allegri diede di matto, scatenando prima una polemica accesa con gli arbitri, in principal modo urlando al quarto uomo a favore di telecamere. Uno show che apparse per diversi motivi da subito eccessivo e che continuò con lo stesso tecnico che a fine partita, abbracciando giocatori e proprio staff, si "macchiò" anche di un gesto nei confronti di Giuntoli che non passò inosservato. A corollario di tutto ciò, anche la polemica che aveva innescato con il direttore di Tuttosport, Guido Vaciago
La decisione della Juventus: il comunicato dell'esonero
Nel giro di 48 ore dalla società bianconera giunse l'immediato provvedimento: esonero. Allegri sollevato dall'incarico immediatamente, senza attendere la naturale conclusione della stagione e squadra affidata in fretta e furia a Montero. Dalle ore 17.30 del 17 maggio si è posta la parola fine della storia tra tecnico e club dopo 2 cicli e 12 trofei, l’ultimo vinto appena 3 giorni prima. E’ stato esonerato per comportamenti ritenuti "non compatibili con i valori della Juventus" come riporta il duro comunicato ufficiale della società e, pertanto, inammissibili da chi la rappresenta. Una frattura insanabile che oggi ha portato anche alla notifica finale per giusta causa e prelude ad un prolungamento della questione in tribunale.