Allegri inviperito caccia Giuntoli dalla festa della Juve: è la sua vendetta, lo devono placare
Via, via. Il gesto che fa Massimiliano Allegri verso Cristiano Giuntoli entra nel corredo accessorio dell'ira funesta del tecnico esplosa alla fine della partita di Coppa Italia contro l'Atalanta. Ha vinto la Juventus di corto muso: 0-1, con una rete segnata al 4° minuto e un assetto tattico tale da neutralizzare la squadra di Gasperini. Ne ha spento le fonti di gioco, la pericolosità, le ha tolto il fiato e il campo, le ha reso impossibile ragionare. S'è preso tutto, a cominciare dalla soddisfazione di uscire di scena a testa alta, giocandosela alla sua maniera, urlando in faccia al mondo intero e agli arbitri ("fenomeni!, dov'è Rocchi?") tutta la sua rabbia.
Allegri ha messo da parte l'aplomb aziendalista che l'ha sempre contraddistinto e trasformato la celebrazione per il successo in una sorta di vendetta anche nei confronti del direttore sportivo. Via, via continua a ripetergli quasi come a dire: questa è una vittoria mia, dei ragazzi, della squadra. Via, via… prendi e porta a casa anche questa dopo il tesoretto della Champions e del Mondiale per Club (concetto che aveva ribadito anche in conferenza).
Allegri esplode anche durante i festeggiamenti con un gesto plateale
Via, via è la mimica che il tecnico utilizza in quello che per lui non è solo un momento di festa per la conquista del trofeo tricolore (il 5° della sua carriera) ma l'occasione per togliere qualche sassolino dalla scarpa, dare sfogo a quelle pressioni (e frustrazioni) che ha portato addosso per tutta una stagione. Contestato, messo alla berlina perché la sua formazione ha un gioco non bello, vecchio, perennemente in discussione e con la sensazione di sentire il terreno che si sgretola sotto i piedi poco alla volta perché c'è chi ha lavorato affinché lasciasse. Allegri ha rotto l'argine delle emozioni, tracimando e travolgendo tutto e tutti. Uno in particolare.
Con chi ce l'ha il tecnico? Si rivolge al direttore sportivo, Giuntoli
Con chi ce l'ha? Con il direttore sportivo, Cristiano Giuntoli. È a lui che si rivolge quando, con i calciatori e lo staff raccolti a metà campo, il neo dirigente applaude, sorride e sembra dirigersi verso di lui per fargli i complimenti. Il tecnico se ne accorge, non è molto distante da lui ma lo punta con lo sguardo e gli impone l'altolà in maniera plateale. Il diesse incassa, abbozza, fa finta di niente e resta dov'è.
Via, via gli dice sotto gli occhi di tutti Allegri che ormai è fuori controllo, nella condizioni di chi nulla ha più da perdere e adesso, da vincitore, si toglie lo sfizio di mandare a quel paese chi non gli va a genio, chi gli ha reso la vita difficile e ha avuto la sensazione/certezza gli remasse contro. Landucci, il suo vice e più fidato collaboratore, gli va vicino e prova a calmarlo. Lo invita a tenere a freno i bollenti spiriti. Era stato proprio lui nei giorni scorsi a lasciarsi sfuggire quel "non credo" in risposta a un tifoso che gli domandava della possibile permanenza dell'allenatore anche nella prossima stagione. Fa così anche qualche calciatore che ha intuito (e sa già) tutto.
Allegri e Giuntoli, rapporto complicato dall'inizio
La scintilla tra Allegri e Giuntoli non è mai scoccata fin dall'inizio. Spifferi di spogliatoio hanno spesso raccontato di un rapporto difficile e mai decollato perché, in buona sostanza, il dirigente ha sempre avuto progetti differenti per il futuro: ovvero, presentare alla società un allenatore (Thiago Motta è il candidato ideale per il gioco dato al Bologna da Champions) che potesse soppiantare il livornese nonostante un anno di contratto ancora a disposizione (scadenza 2025).
Una situazione che ha reso più complessa la gestione della stagione e del gruppo squadra all'interno del quale l'insofferenza palese mostrata da qualcuno è sembrata la spia di questo malcontento/incertezza che covava sotto la cenere. Max ci ha messo la faccia consapevole che alle spalle tramavano altro. Che tutto era già deciso. Ne ha avuto la conferma – semmai ce ne fosse stato bisogno – quando ha capito/verificato che i suoi suggerimenti per il mercato invernale sono stati ignorati dallo stesso diesse. E deve essere stato più duro ancora apprendere dal suo amico, Adriano Galliani, dell’incontro tra lo stesso dirigente brianzolo e Giuntoli per il portiere del Monza, Di Gregorio. Allegri era all'oscuro di tutto.
La versione di Allegri in tv sul gesto fatto a Giuntoli
Il via, via di Allegri a Giuntoli è deflagrato sui social e successivamente divenuto oggetto di discussione anche in diretta tv. Durante l'intervista a Mediaset il tecnico ha dato la sua versione insistendo su una parola in particolare, rispetto. "Non è successo assolutamente niente, non ho detto nulla a nessuno – dice l'allenatore nel tentativo di sgonfiare ilc aso -. Rispetto molto la società e gli uomini. Assolutamente non volevo allontanare nessuno, volevo solo festeggiare con i miei ragazzi che hanno disputato una stagione importante anche se non siamo riusciti a lottare per conquistare lo scudetto".