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Allegri: “Il mio futuro? Sceglierò con calma, non voglio tornare e fallire”

L’ex allenatore della Juventus ha parlato del suo futuro in un’intervista concessa nei giorni scorsi a Espn: “Il prossimo anno sarà importante per me. La scelta che dovrò fare sarà fondamentale, devo essere preparato. Dopo 5 anni alla Juve e un anno fuori dal calcio, non voglio tornare in panchina e fare male”.
A cura di Alberto Pucci
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Quanto tornerà Massimiliano Allegri? E quale sarà la sua nuova squadra? Le domande più che lecite dei tifosi hanno soltanto in parte trovato risposte, e a darle è stato lo stesso 52enne allenatore in un'intervista concessa a Espn. "Tornerò a giugno. Non so se volete chiamarla stagione sabbatica o no. Con Giovanni Branchini abbiamo raggiunto subito questa decisione, dopo l'addio alla Juventus – ha spiegato l'ex tecnico dei bianconeriIl prossimo anno sarà importante per me. La scelta che dovrò fare sarà fondamentale, devo essere preparato. Dopo 5 anni alla Juve e un anno fuori dal calcio, non voglio tornare in panchina e fare male".

Grazie al periodo di riposo che ha deciso di prendersi, dopo l'ennesimo scudetto vinto con la vecchia signora, Allegri ha riscoperto il piacere di una vita fuori dal terreno di gioco: "Ho giocato 18 anni e allenato 16. Mi sono fermato dopo 34 anni e sono felice così. Posso riflettere, parlare con le persone, avere impegni nella vita privata e godermi altre passioni come il teatro, gallerie d’arte e lettura dei libri".

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Allegri a scuola di inglese

Capire quale sarà il suo futuro è al momento difficile. C'è chi lo ha accostato al Milan, chi lo vuole in Germania al Bayern Monaco e chi invece lo vede pronto a sedersi sulla panchina di una big della Premier League. Nell'attesa Massimiliano Allegri ha deciso di studiare l'inglese: lingua universalmente riconosciuta anche nel mondo del calcio e ‘strumento' indispensabile per poter lavorare al di fuori dei confini italiani.

"Sto prendendo lezioni qui a Milano. Riesco a parlare abbastanza bene. Trovo la parte di ascolto un pò più difficile: se dialogo con qualcuno che parla più lentamente allora capisco – ha concluso il tecnico livornese – Guardo i film in lingua originale e se leggo qualcosa in inglese lo capisco bene".

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