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Allegri confermato dalla Juve, ma c’è anche uno scenario del disastro: Prandelli e Di Francesco

Ufficialmente la Juve ha confermato Allegri dopo il disastro in Champions, ma è normale che il club bianconero si guardi intorno in caso di ulteriore tracollo: ci sono cinque nomi in caso di esonero.
A cura di Paolo Fiorenza
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Andrea Agnelli ci ha messo la faccia, come non accadeva da tanto tempo, dopo l'ennesima figuraccia della Juventus di questo inizio stagione: al termine della sconfitta contro il Maccabi Haifa che rende la strada verso la qualificazione agli ottavi di Champions League estremamente improbabile, il presidente bianconero si è presentato ai microfoni per dire sostanzialmente due cose. La prima è che "prova vergogna", la seconda è che Massimiliano Allegri non si tocca.

Il tecnico toscano è stato confermato in maniera decisa, perché "in una situazione come questa non è questione di una persona sola, ma di gruppo". "Faccio fatica a pensare ad un cambio in corsa alla Juventus, Allegri è l'allenatore della Juventus e qui rimarrà", ha aggiunto Agnelli, che tuttavia si è lasciato scappare che se proprio si vuole un limite temporale per le valutazioni sulla panchina, "allora che sia a fine anno". Insomma un indizio sulla possibile conclusione anticipata nella prossima estate del secondo matrimonio col livornese, fermo restando il diniego assoluto di un ribaltone da qua ai Mondiali che cominceranno il 20 novembre.

Alex Sandro osserva impotente il pallone infilarsi nella porta di Szczesny ad Haifa
Alex Sandro osserva impotente il pallone infilarsi nella porta di Szczesny ad Haifa

E tuttavia è chiaro che queste parole, accolte nella peggior maniera possibile dai tifosi bianconeri che per la maggior parte chiedevano l'esonero immediato, non potrebbero resistere all'allungarsi della serie negativa, a cominciare da un derby col Torino di sabato prossimo che si annuncia caldissimo. Se in Champions nessuno si aspetta il miracolo del passaggio del turno, pur chiedendo contro Benfica e PSG due prove ovviamente ben diverse da quelle impresentabili del recente passato, è in campionato che i vertici della Juventus chiedono assolutamente di recuperare terreno prima della sosta per i Mondiali, per riavvicinarsi a quel quarto posto che non si può fallire per nessuno motivo per le ben note ragioni economiche.

Torino, Empoli, Lecce, Inter, Verona e Lazio: sono queste le 6 partite, intervallate dalle 2 di Champions, da cui si pretende di spremere il massimo dei punti. Non si può certo escludere – alla luce dell'elettroencefalogramma attualmente piattissimo della squadra – che il momento difficile prosegua in questo filotto e in caso di crollo ulteriore le rassicurazioni di Agnelli non potrebbero reggere di fronte alle pressioni non solo dei tifosi ma anche della componente interna alla società, capeggiata dal vicepresidente Nedved, che spinge per il cambio di guida tecnica.

L'asse tra Agnelli e Allegri è fortissimo, ma non tutti alla Juve sostengono il tecnico
L'asse tra Agnelli e Allegri è fortissimo, ma non tutti alla Juve sostengono il tecnico

Ma in caso di esonero prima dei Mondiali chi potrebbe sostituire Allegri? Il quotidiano Tuttosport spiega che è normale che ci si guardi intorno per essere pronti a qualsiasi eventualità e fa i nomi degli allenatori sulla piazza che potrebbero fare al caso della Juventus. I tecnici di alto profilo attualmente liberi da contratto sono tre e tuttavia anche loro presentano il non secondario problema di un ingaggio elevatissimo: Tuchel, Pochettino e Benitez. Tutti e tre inoltre non si accontenterebbero di un contratto breve, ma chiederebbero rassicurazioni su un progetto a lunga scadenza. Una soluzione tampone potrebbe arrivare invece da altri due nomi: Eusebio Di Francesco, fermo da un anno dopo l'esonero incassato dal Verona, e Cesare Prandelli, che non allena ugualmente dal 2021, quando a marzo diede addio alla Fiorentina con una accorata lettera in cui manifestava un profondo malessere interiore.

Prandelli nella Juve ci ha giocato e porterebbe con sé la dote dell'eccellente rapporto con quel Vlahovic che lanciò in viola e che con Allegri appare la brutta copia del bomber implacabile di qualche mese fa. È chiaro che si tratta di scenari da disastro colossale, ma quanto si è visto finora non consente di escludere alcunché, anche se ti chiami Juventus e "le verifiche la Juve le ha sempre fatte a fine anno", per dirla con le parole di Agnelli.

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