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Allegri cacciato subito dalla Juventus, esonero o licenziamento per giusta causa: la Juve ci pensa

La Juventus starebbe valutando se dare subito il benservito a Massimiliano Allegri dopo il suo comportamento fuori controllo di mercoledì sera al termine della finale di Coppa Italia vinta sull’Atalanta: due gli scenari, esonero o licenziamento per giusta causa.
A cura di Paolo Fiorenza
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Come rovinare la vittoria di un trofeo dopo tre anni di digiuno: la gioia della Juventus per il successo nella finale di Coppa Italia contro l'Atalanta è stata guastata dal comportamento inconsulto di Massimiliano Allegri, del quale lo sfogo a bordo campo nei minuti finali – quando dopo aver gettato via giacca e cravatta ha inveito contro arbitro, quarto uomo e designatore Rocchi – è stato solo la punta di un iceberg di un uomo completamente fuori controllo, come poi si è appreso con le ulteriori notizie che sono uscite oggi, dall'aggressione ingiustificabile al direttore di Tuttosport Guido Vaciago ai gesti distruttivi verso alcuni strumenti di lavoro dei fotografi, al duro faccia a faccia con una procuratrice federale. Un insieme di comportamenti così scioccanti che la Juve sta valutando se cacciare già adesso Allegri, esonerandolo o valutando coi suoi legali se ci sono gli estremi per il licenziamento per giusta causa.

Allegri ha oltrepassato il limite

Stravolto, fuori della grazia di Dio fin quasi al punto di strapparsi di dosso anche la camicia, il 56enne livornese è andato ben oltre quello che poteva essere una condotta studiata a tavolino per spostare il focus dal campo, spezzare il ritmo all'Atalanta negli ultimi minuti del match e far scivolare via senza pericoli di pareggio (come poi effettivamente avvenuto) il finale della partita. Aggredire e minacciare un giornalista ("ti vengo a prendere, so dove aspettarti, ti strappo le orecchie e ti picchio sul muso"), scagliarsi contro una rappresentante della Federcalcio, distruggere il materiale di persone che stanno facendo il proprio lavoro va al di là di qualsiasi strategia – anche la più antisportiva – e segna un limite che la Juventus non vuole e non può accettare.

La furia di Massimiliano Allegri durante Juventus-Atalanta
La furia di Massimiliano Allegri durante Juventus-Atalanta

I due scenari: esonero immediato o licenziamento per giusta causa

Il destino di Allegri già era segnato: a fine campionato la Juve gli avrebbe dato comunque il benservito, indipendentemente dall'esito della finale di Coppa Italia, cercando di trovare un accordo per risolvere amichevolmente il contratto in essere per ancora un anno (e pesante ben 7 milioni netti). Gli accadimenti delle ultime ore, giudicati gravi dalla società (c'è stato anche il gesto sgarbato nei confronti del Ds Giuntoli, scacciato malamente nei festeggiamenti), potrebbero indurre il club torinese ad anticipare il divorzio, senza aspettare di sedersi a tavolino tra una decina di giorni col tecnico. Due le strade: l'esonero, scenario che obbligherebbe la Juve a pagare al toscano l'anno residuo di contratto, o il licenziamento per giusta causa, che invece la solleverebbe da qualsiasi obbligo.

Un'ipotesi quest'ultima che farebbe leva su un comportamento così grave da non consentire la prosecuzione del rapporto di lavoro. Tutta materia per gli avvocati, il finale davvero triste di una storia che ha portato alla Juventus ben 12 trofei in bacheca (di cui 11 nel primo Allegri): cinque Scudetti, cinque Coppe Italia e due Supercoppe.

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