Allegri aveva strappato il foglio, ma qualcuno lo ha recuperato: il destino ha segnato Juve-Verona
Andrea Cambiaso è stato l'uomo della provvidenza della Juventus sabato sera, facendo esplodere l'Allianz Stadium al 97′ quando ha insaccato ad un passo dalla porta del Verona il pallone che era rimasto lì dopo il palo colpito da Milik di testa. Il 23enne terzino – entrato al 62′ al posto di Kostic – si è fatto trovare al posto giusto al momento giusto, dando alla squadra bianconera tre punti preziosissimi per portarsi momentaneamente in vetta alla classifica della Serie A dopo 1183 giorni.
Una sostituzione provvidenziale quella messa in campo da Massimiliano Allegri, che per il resto non si è inventato niente di trascendentale per cercare di cambiare il canovaccio tattico della partita e far saltare le resistenze ospiti: il tecnico è andato avanti con l'abituale 3-5-2 fino al fischio finale, senza aumentare dunque il peso offensivo della squadra. Le sostituzioni sono state fatte ruolo per ruolo, col doppio avvicendamento in avanti che ha visto Chiesa e Milik prendere il posto rispettivamente di Kean e Vlahovic, oltre ai cambi Miretti-Weah (nell'intervallo) e Cambiaso-Kostic.
Alla fine la sorte ha premiato le scelte di Allegri, con Milik decisivo nel prendere di testa il palo su cui si è avventato poi Cambiaso per mettere a segno il gol della vittoria per la Juve. Ma il destino ci ha messo lo zampino, visto che il tecnico aveva deciso invece di stravolgere l'assetto della squadra e solo un accadimento del tutto incidentale ha fatto strappare il foglietto su cui l'allenatore livornese aveva disegnato il nuovo undici che avrebbe dovuto cercare di sbloccare il risultato.
Allegri era infatti pronto ad inserire Chiesa non al posto di Kean bensì per rimpiazzare Rugani, passando dunque al 4-3-3, con un difensore di ruolo in meno e gli esterni a tutta fascia abbassati come laterali della nuova difesa a quattro. Il piano è saltato solo perché Kean, molto frustrato per i due gol che gli erano stati annullati, si è fatto ammonire al 56′.
A quel punto l'idea di tridente che prevedeva il nazionale azzurro in campo assieme a Chiesa e Vlahovic è stata scartata da Allegri, che non ha voluto rischiare di perdere per un eventuale altro cartellino il nervosissimo Kean e quindi sei minuti dopo ha inserito Chiesa proprio al posto di Moise, andando dunque avanti col 3-5-2. Soltanto nei minuti finali il tecnico ha provato a sbilanciarsi di più, inserendo quasi al 90′ il giovane Yildiz al posto di Rugani.