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Allegri attende paziente sulla riva del fiume: “Avete visto cosa è successo in Napoli-Milan?”

La Juventus affronta l’Inter nella semifinale di andata di Coppa Italia. Il tecnico bianconero usa una parola chiave in conferenza stampa e la spiega facendo riferimento a quanto accaduto agli azzurri in campionato.
A cura di Maurizio De Santis
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Massimiliano Allegri alla vigilia della partita di Coppa Italia contro l'Inter: l'andata della semifinale si gioca a Torino.
Massimiliano Allegri alla vigilia della partita di Coppa Italia contro l'Inter: l'andata della semifinale si gioca a Torino.

La semifinale di Coppa Italia capita nel momento migliore della Juventus che è quello peggiore dell'Inter. L'andata si gioca a Torino, cade dopo un turno di campionato che ha lasciato scorie e polemiche in casa nerazzurra per una zona Champions che scricchiola. Tutt'altra aria si respira tra le fila dei bianconeri che adesso sono a -6 dal quarto posto e attendono la data del 19 aprile: il verdetto del Collegio di Garanzia del Coni può ancora rivoluzionare la classifica e rimettere tutto in discussione.

Da 44 a 59 punti è un attimo, oggi sei a -27 dalla vetta domani quel gap potrebbe essere ridimensionato fino a -12. Allegri ci ha scherzato su parlando di "casotto" ma alla vigilia della sfida di Coppa con la squadra di Inzaghi fa sul serio ed esprime un concetto semplice, semplice: la parola equilibrio racchiude il suo pensiero e la pronuncia con il tono di chi asserisce ‘ve l'ho sempre detto… i conti si fanno alla fine'.

Il tecnic bianconero chiede equilibrio e cita come esempio Napoli-Milan.
Il tecnic bianconero chiede equilibrio e cita come esempio Napoli-Milan.

"Nel calcio bisogna averlo al di là dei risultati che possono essere positivi o negativi – ha ammesso il tecnico nella conferenza stampa alla vigilia del match -. Adesso la Juventus è così e l'Inter è in un'altra posizione. Nel calcio basta una partita per far cambiare l'opinione pubblica… basta vedere cosa è successo in Napoli-Milan di domenica sera. Il Milan lo davano per spacciato ed è andato a vincere la partita a Napoli in modo meraviglioso".

Serenità di giudizio, concentrazione sulle cose di campo e nient'altro. Allegri lo ha ripetuto più di una volta anche nei momenti più difficili, si aggrappa alla logica dei risultati e ai numeri. E i numeri, al netto di una penalità piombatagli tra capo e collo, gli stanno dando ragione. Lui si vede lassù, in zona Champions, col muso avanti (e di parecchio) rispetto all'Inter, al Milan, alla Roma. Lassù con il Napoli nemmeno tanto lontano e uno scontro diretto ancora da disputare. lassù magari ci arriva di un'incollatura. Come recita un vecchio adagio del calcio: non è finita finché non è finita.

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"L'equilibrio deve regnare soprattutto da noi alla Continassa – ha aggiunto -. Io detesto chi si fa prendere da facili entusiasmi e quelli che vanno in depressione. Niente e nessun risultato può spostarci a livello mentale. La Juve è abituata a giocare ogni tre giorni e ogni match va giocato pensandone uno alla volta. In campionato ci sono 38 partite, in Coppa Italia siamo in semifinale e dobbiamo essere bravi a guadagnarci la finale e abbiamo i quarti di finale di Europa League. Dobbiamo essere bravi a riempire anche le settimane di maggio".

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