Allegri applaude Mandzukic e manda un messaggio chiaro: “Ha detto una cosa che va scolpita sui muri”
La Juventus è rinata dopo la vittoria nel derby d'Italia con l'Inter, il primo confronto stagionale con una diretta avversaria che finalmente ha visto i bianconeri trionfare senza macchia e paura. Un 2-0 che ha ribaltato il famoso trend di cui Allegri tanto si lamentava alla vigilia e che puntualmente è arrivato scavalcando i nerazzurri in classifica e dando ennesima prova di poter ripartire e riconquistare il terreno perduto. Ma non c'è nemmeno il tempo di godersi il successo che già si ritorna in campo perché ad attendere la Juventus c'è il Verona giovedì sera.
La conferenza stampa di Max Allegri oramai è un libro completamente aperto per chi vuole sapere la reale situazione degli uomini a propria disposizione. Il tecnico, come aveva fatto anche presentando la gara contro l'Inter non perde tempo in pretattiche o giri di parole e punta subito al sodo, dicendo ciò che tutti vogliono sapere: chi giocherà? "In porta ci sarà Perin, visto che Szczesny ha già giocato 12 partite di fila. Recuperati sicuri sono anche Paredes e Kean, vedremo come utilizzarli. Vlahovic resta indubbio e sarà da valutare oggi, così come McKennie e Chiesa. Fagioli? Lasciamolo tranquillo, magari potrà giocare anche domani".
Dunque tutti accontentati, con le idee più chiare e meno confuse su possibili stravolgimenti di formazione, che potrebbe anche non esserci dopo la buona prova contro l'Inter: "Quella vittoria ci ha lasciato una serata di assoluta felicità e di gioia" ha continuato il tecnico bianconero, "ma abbiamo subito voltato pagina. Ci attende il Verona una squadra fisica e che gioca bene. Non si meritano la classifica che hanno, starà a noi disputare un'altra gara di livello". Si dovrà vincere al Bentegodi sfruttando le ultime due gare pre Mondiali, quela a Verona e poi i saluti al 2022 all'Allianz Stadium contro la Lazio il 13 novembre.
Ma per farlo, la Juventus dovrà cambiare ancora una volta la tendenza che fin qui l'ha accompagnata in trasferta, dove ha racimolato pochissimo: 6 gare, solo 8 punti ma soprattutto la pochezza di 3 gol segnati. Una miseria, davanti alla quale Allegri richiama le parole di chi – alla Juventus ma anche in tutta la sua carriera – sapeva non solo segnare ma anche sacrificarsi per la squadra e puntare ad un unico obiettivo condiviso, la vittoria. Si tratta di Mario Mandzukic che, proprio alla vigilia della sfida contro l'Inter, aveva rilasciato parole d'amore e d'affetto verso i suoi ex compagni: "Se il Napoli continua così è difficile, noi dobbiamo fare un passo alla volta e Mandzukic ha detto una cosa che va scolpita nei muri".
Ma cos'ha detto di così significativo l'ex bomber croato che ha vestito il bianconero per 4 stagioni con 118 presenze e 31 gol all'attivo? "Ci sono tanti modi per aiutare squadra e il successo della Juve è l'unica cosa che conta" aveva detto in una intervista rilasciata alla Gazzetta. "Se corri, salti, vinci i duelli, se mostri la tua determinazione ai rivali, se prendi buone decisioni, se crei delle opportunità, se segui il piano di gioco dell’allenatore… tutto questo contribuisce alla vittoria". Parole che hanno colpito ovviamente anche Max Allegri e che hanno un diretto destinatario, ovvero Dusan Vlahovic. "Dusan" aveva sottolineato Mandzukic, "ha già dimostrato di essere un bravo numero 9 e ora tocca lui a far capire di essere di valore mondiale. Posso solo dirgli come vivevo io le partite: non pensavo a fare gol ma a come vincerle".
Lo stesso messaggio che Allegri ha voluto ribadire indirettamente in conferenza stampa, sollecitando l'attaccante serbo, da tempo in difficoltà per problemi di pubalgia e autore fin qui di una stagione più che anonima con soli 6 gol all'attivo in campionato. Che dovrà ritrovare la forza di risollevarsi, possibilmente scolpendo le parole di Mandzukic nello spogliatoio bianconero, sul proprio armadietto.