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Alex Telles spiega le regole da seguire negli spogliatoi in Arabia: “Mi dissero subito cosa non fare”

Il difensore brasiliano è tornato in patria, al Botafogo, dopo 11 anni. Nell’ultima stagione è stato all’Al-Nassr e ha spiegato quanto le differenze culturali possano influenzare anche la gestione degli spazi comuni.
A cura di Maurizio De Santis
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Alex Telles è tornato in Brasile dopo aver giocato per un anno in Arabia Saudita. La sua esperienza all'Al-Nassr s'è conclusa con il trasferimento al Botafogo e i media del suo Paese hanno acceso i riflettori su di lui, spostando l'attenzione sul contesto ambientale e sulle abitudini di vita quotidiana anche all'interno di una squadra di calcio. Tra queste ce n'è una in particolare e fa riferimento alle differenze culturali che comportano anche una gestione degli spazi comuni, a cominciare dagli spogliatoi e dall'utilizzo delle docce.

Qui Telles entra più nel dettaglio e spiega come uscire dal vestibolo senza alcun indumento addosso è una di quelle cose per le quali "subito mi hanno detto: non farlo – ha ammesso nell'intervista SportTV -. Ai ragazzi non piace, meglio se tenete il telo addosso". L'ex difensore di Manchester United, Galatasaray, Inter, Porto e Siviglia ha aggiunto anche altri dettagli su quali sono le consuetudini di rispetto e di buona educazione reciproche.

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"In Arabia le docce sono separate e chiuse. Anche quando ci si cambia i vestiti, le persone fanno in modo i restare coperti con gli asciugamani". Una raccomandazione nella quale è inciampato, suo malgrado, quando per la prima volta ha usufruito dello spogliatoio. "Mi sono comportato normalmente", ha precisato Telles dove per "normalmente" intendeva cosa accadeva in Europa. In quella parte di mondo le cose vanno in maniera diversa e gli venne subito ribadito il concetto espresso.

Perché Telles ha lasciato l'Arabia Saudita? Il calciatore sudamericano ha spazzato via ogni dubbio sulla sua posizione chiarendo che se ha lasciato l'Al-Nassr è perché aveva offerte interessanti, alcune provenienti anche dall'Europa, ma ha preferito tornare in patria. Una decisione presa in maniera serena ma in qualche modo indirizzata da una direttiva della società sulla riorganizzazione dei tesseramenti degli stranieri.

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Il calciatore offre ancora un contributo alla discussione che lascia intendere come è maturato il passaggio al Botafogo: "Era l'ultimo giorno di mercato, ero con mia moglie e ho ricevuto una chiamata. Mi hanno detto che l'Al-Nassr avrebbe dovuto far partire un giocatore a seconda del limite di stranieri. E non sapendo cosa sarebbe accaduto in futuro ho rescisso il contratto e preso una nuova strada". Ecco perché dopo aver lasciato il Brasile nel 2013 oggi ha scelto la nuova esperienza. "Sul tavolo c'erano proposte dalla Turchia, dall'Olanda ma il Botafogo è riuscito a convincermi perché mi ha prospettato esattamente quello che io avevo in testa".

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