Alessio Cerci: “Sono stato massacrato sei anni per un messaggio di mia moglie mostrato in diretta”

Di Alessio Cerci ricorderemo per sempre quel straordinario realizzato in un Torino-Genoa di qualche anno fa messo a segno all'ultimo respiro. Una prodezza incredibile da parte del 37enne di Velletri che ha ha chiuso col calcio giocato. La sua carriera, dopo gli inizi alla Roma, ha preso il via soprattutto tra Pisa e Torino prima di esplodere con il trasferimento all'Atletico Madrid. Un passaggio fondamentale per la sua carriera ma caratterizzato da qualche momento di tensione. Cerci l'ha raccontato nel podcast ‘Calcio selvaggio' a cura dell'influencer e youtuber Kristian Pengwin.
Al suo fianco il giornalista Sandro Sabatini che del trasferimento di Cerci all'Atletico e dei momenti di tensione vissuti dall'ex calciatore è stato protagonista. Un post su Facebook della moglie di Cerci viene mostrato in tv su Sky dallo stesso giornalista – il quale lavorava proprio per la tv satellitare in quegli anni – e da lì cominciò tutto. "Andiamo nel calcio che conta" aveva scritto la donna scatenando il caos una volta che il messaggio era stato trasmesso in tv: "In un attimo diventa virale – sottolinea Sabatini che poi aggiunge -. Succede il finimondo per lui e per la moglie". E Cerci ricorda: "Sono stato massacrato per 6 anni".

Cosa succede tra Sandro Sabatini e Cerci dopo l'annuncio del passaggio all'Atletico Madrid
Ma andiamo con ordine. Sabatini racconta l'episodio: "Era da poco nato il canale SkySport ed era da poco nato anche Facebook e in redazione c'erano giornalisti giovani tra cui una ragazza che dice: ‘Sai che ha scritto la fidanzata di Cerci'. – racconta Sabatini -. Io la guardo e a quel punto rispondo: ‘Raga questa è una notizia facciamola vedere'. Il problema però stava nel fatto che si trattava di una frase scritta in un gruppo privato di amici e questa giornalista che mi gira la frase era amica di una ragazza che era nel circolo delle amicizie della moglie di Cerci".
Succede il caos e Cerci spiega quel periodo in cui dopo la stagione esaltante al Toro il giocatore aveva molto mercato, proprio in Italia: "Io volevo rimanere in Italia e ho avuto due o tre trattative con dei club italiani e alla fine lei si è sfogata su questa cosa – spiega il giocatore -. Non voleva sminuire il calcio italiano, anzi, ma ha sottolineato come io volessi restare in Italia ma sia stato poi costretto ad andare via. E infatti io sono andato all'Atletico Madrid dal primo di settembre firmando all'ultimo secondo. Purtroppo per quella frase sono stato massacrato per 6 anni però ora mi ci faccio una risata su perché comunque ho smesso e questa sta cosa mi ha dato un po' fastidio".
Sandro Sabatini sfrutta l'occasione di avere Cerci al suo fianco per spiegare cosa sia accaduto: "Io non me ne sono reso conto che potesse diventare così virale ed è chiaro che poi ci siano conseguenze per un ragazzo e una moglie giovani". A quel punto interviene Kristian Pengwin che chiede se poi Sabatini e Cerci si fossero mai risentiti dopo quell'episodio: "Ci siamo scambiati dei messaggi e basta – risponde Cerci -. Io ero arrabbiatissimo perché ero perseguitato ma ormai è una cosa vecchia ed è giusto raccontarla". Sabatini nel frattempo prova a cercare i messaggi di cui parlava Cerci che prontamente risponde anche chiudendo con una battuta: "Meglio che ha cancellato perché l'ho insultato (ride ndr)".