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Ale e Ricky morti a 17 anni, Marchisio: “Maledetto quel giorno, ci ha cambiati per sempre”

Claudio Marchisio ha condiviso sui social network un messaggio dedicato alla memoria di Alessio Ferramosca e Riccardo Neri, due ragazzi della Berretti annegati in un laghetto nel centro sportivo di Vinovo il 15 dicembre del 2006: “Maledetto quel giorno, perché nulla è stato più lo stesso. Ale e Ricky, per sempre”.
A cura di Maurizio De Santis
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Maledetto quel giorno che ci ha cambiati per sempre. È l'incipit del messaggio condiviso sui sociale network da Claudio Marchisio. È l'incipit del ricordo scritto dall'ex centrocampista della Juventus e dedicato alla memoria di Ale e Ricky, due ragazzi di 17 anni della formazione "Berretti" che il 15 dicembre del 2006 annegarono in un laghetto artificiale che si trovava nel centro sportivo di Vinovo. Vennero recuperati in condizioni disperate e trasportati d'urgenza in ospedale ma morirono nel pomeriggio. Per il grave lutto e lo shock provocato da quell'incidente i bianconeri chiesero e ottennero che la partita contro il Cesena (anticipo serale della 16sima giornata di Serie B) non si giocasse. Su tutti i campi, di Serie A e del torneo cadetto, venne osservato un minuto di raccoglimento.

Maledetto quel giorno, che ci ha cambiati per sempre. Maledetto quel giorno, perché nulla è stato più lo stesso. Ale e Ricky, per sempre.

Chi erano Ale e Ricky morti a 17 anni a Vinovo

Alessio Ferramosca e Riccardo Neri avevano 17 anni e sognavano, un giorno, d'indossare la maglia della prima squadra della Juventus. Erano due calciatori del settore giovanile bianconero che videro spezzati i loro sogni per l'incidente capitato all'interno del centro sportivo della Juventus. Nel tentativo di recuperare alcuni palloni finiti in una vasca per la raccolta dell'acqua piovana, scivolarono e – a causa anche del freddo – persero la vita. Caduti in quel laghetto lungo circa 50 metri, largo 30 e profondo almeno 4-5 metri, non riuscirono a mettersi in salvo.

Riccardo Neri, portiere, era di origini fiorentine e arrivato alla Juventus dall'Empoli. Alessio Ferramosca, centrocampista, abitava a Torino con la famiglia ed era giunto in bianconero da un paio di mesi, fino a poche settimane prima aveva indossato la maglia di una squadra dilettantistica torinese (l'Atletico Mirafiori) di cui il padre era presidente.

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