Al Khelaifi spalle al muro sul rinnovo di Messi: dal Qatar forti pressioni anche su Campos
Lionel Messi fischiato dai tifosi del PSG. Già questo dovrebbe essere abbastanza per far comprendere al meglio il clima di tensione che si è generato attorno al fantasista argentino campione del mondo agli ultimi Mondiali in Qatar. L'eliminazione agli ottavi di Champions contro il Bayern Monaco ha gettato nello sconforto il popolo parigino che nonostante la presenza della Pulce in squadra con tanti altri campioni, soprattutto in attacco, del calibro di Mbappé e Neymar, non è riuscita a raggiungere la fase finale della competizione. La coppa dalle grandi orecchie è sempre stato l'obiettivo principale di Nasser Al Khelaifi, tanto da diventare un'ossessione col passare degli anni visti gli investimenti super milionari compiuti per poter comprare campioni pronti ad alzare quel trofeo.
Il ko contro il Bayern degli ex Choupo Moting e Coman, ha fatto perdere la pazienza ai tifosi del PSG che per la maggior parte hanno perso la pazienza anche con Lionel Messi. L'argentino è in scadenza di contratto il prossimo 30 giugno 2023 e dopo i primi colloqui positivi avuti con papà Jorge per il rinnovo prima del Mondiale, a seguito dell'eliminazione dalla Champions, sembra che la situazione si sia terribilmente raffreddata. L'immagine del padre di Messi, che cura i suoi interessi, in Arabia Saudita ufficialmente per motivi commerciali, ha acceso la suggestione di un possibile trasferimento a Riad del giocatore nello stesso campionato in cui gioca Cristiano Ronaldo. In soccorso di Al Khelaifi c'è però il Qatar che secondo il Mundo Deportivo è entrato a gamba tesa sul PSG imponendogli quasi il rinnovo del giocatore alla proprietà.
Sarebbe un'umiliazione troppo grande per la famiglia reale del Qatar vedere il rifiuto del rinnovo da parte di Messi specie perché Al Khelaifi avrebbe chiesto un sacrificio sull'ingaggio proprio per non incorrere in pericoli relativi al fair play finanziario e consentire così a Campos di acquistare altri giocatori in ruoli ancora scoperti. Una prospettiva che ha fatto tentennare l'argentino che dall'altra parte, forse, in Arabia Saudita, ha ricevuto un'offerta ricchissima, pari a quella fatta a Cristiano Ronaldo di almeno 200 milioni a stagione. Davvero impossibile da rifiutare, ma è chiaro che il PSG in Europa, nonostante la forte disponibilità dei qatarioti, non può sottoscrivere più contratti di questo tipo. Ma questo non ferma la volontà dei reali del Qatar di imporre ad Al Khelaifi che Messi debba firmare il prima possibile il rinnovo.
Una sorta di imposizione che nasce più da un'esigenza politica che sportiva. E forse anche i dubbi che la Pulce possa finire in Arabia Saudita, Paese che spera di poter convincere la FIFA all'assegnazione di un Mondiale anche a seguito dell'arrivo nel massimo campionato calcistico locale di campioni del calibro dello stesso Cristiano Ronaldo, mette paura al Qatar. Se già prima di essere campione del mondo era una grande risorsa sportiva e commerciale (ha portato dieci sponsor al club proprio per via della sua presenza), dopo aver alzato il Mondiale in Qatar in questo momento il suo valore è sempre più alto. E la famiglia reale del Qatar vuole capitalizzare su questo chiedendo tutti gli sforzi possibili ad Al Khelaifi affinché possa chiudere al più presto quella che ormai è diventata un'autentica telenovela.