Al-Khelaifi seppellisce l’idea Superlega con una battuta: “A crederci ancora sono rimasti in tre”
Uno scappellotto a mo' di sfotto' più che una stilettata. Le parole del presidente del Paris Saint-Germain e numero uno dell'Eca, Nasser Al-Khelaifi, mettono un'altra pietra sopra al tentativo di rilanciare il progetto della Superlega. Anzi, gli accenti usati per parlare del torneo nato e morto nel giro di 48 ore, di quel colpo di mano fallito subito, sono (quasi) canzonatori. L'immagine che se ne ricava è quella del giapponese che, ancora asserragliato sull'isola, ignaro che la guerra è finita, continua a combatterla. "Tutti sono contro quel progetto – ha ammesso il referente dell'European Club Association -. Tifosi, i media, i club piccoli e grandi… a nessuno piace la Superlega. Dall'altra parte, invece, sono rimasti solo in tre a crederci ancora. C'è un grande potenziale, siamo molto eccitati da quel che stiamo facendo e da quel che faremo".
Allineato sulle posizioni del presidente Uefa, Ceferin, il massimo dirigente del club francese torna sotto i riflettori dopo il burrascoso post Champions contro il Real Madrid. In quella serata durissima per un'eliminazione rocambolesca e subita in rimonta (Benzema annullò l'ennesimo guizzo di Mbappé), il presidente del Psg perse le staffe e si rese protagonista di un atteggiamento furente nello spogliatoio del Santiago Bernabeu.
Adesso non risparmia critiche a quei club (Real Madrid, Juventus e Barcellona) che a differenza delle società della Premier League e alle altre due italiane inizialmente coinvolte (Milan e Inter) sono rimaste ferme sulle loro posizioni. Determinate ad andare avanti, a condurre la battaglia nelle aule dei tribunali. "La cosa positiva e al tempo stesso molto strana – è il commento beffardo di Al-Khelaifi – è che in questo momento quelle stesse squadre che vogliono la Superlega stanno giocando nei tornei Uefa… Non c'è molto altro che possono fare".
Il presidente dell'Eca definisce Ceferin "uomo di parola" ed elenca i dati incoraggianti per i club che sono sotto l'egida della Uefa: "C'è stato un aumento del 39% del valore commerciale per le competizioni maschili Uefa per il ciclo post-2024" e parla anche di fonti di ricavo addizionali non ancora sfruttate. Ultima riflessione sulla questione dei Mondiali ogni 2 anni (ipotesi avanzata dalla Fifa), il no dell'Eca è netto. "Non la riteniamo un'opzione plausibile – ha aggiunto -. è una cosa che per noi non esiste e non abbiamo intenzione di prenderla in considerazione".