Ajax e Roma in campo con le seconde maglie sia all’andata che al ritorno: il motivo della scelta
Ajax-Roma di questa sera, ore 21 all'Amsterdam Arena, per l'andata dei quarti di finale di Europa League è una partita che attrarrà l'interesse di tutti gli appassionati italiani perché i capitolini di Fonseca rappresentano l'ultimo baluardo del nostro calcio in Europa. Una partita in cui i giallorossi dovranno sfidare oltre i Lancieri anche la cabala visto che la squadra di Ter Haag non perde da oltre 20 partite. Un risultato utile in olanda permetterebbe di giocarsi il tutto per tutto all'Olimpico al ritorno.
Ma "biancorossi" e "giallorossi" sarà un termine solamente sulla carta perché in campo Ajax e Roma si presenteranno con tutt'altre divise e lo faranno anche nella gara di ritorno in Capitale. Perché le due squadre hanno rinunciato ai classici colori che le caratterizzano? Di solito l'Ajax scende in campo con la classica maglia bianca a strisce rosse, così come la Roma che sfoggia appena può i colori giallorossi. Ed è questo il problema: a livello cromatico le due divise darebbero problemi sia dal vivo, in campo, sia a livello televisivo. Una questione sollevata direttamente dal club olandese che lo ha fatto presente all'Uefa che ha acconsentito al cambio delle casacche da gioco.
Per questo motivo, questa sera, l'Ajax scenderà in campo con la maglia nerogialla mentre la Roma si presenterà sul terreno di gioco con la divisa bianca avorio. Un modo perfetto per distinguersi e non creare confusione all'arbitro russo che dirigerà l'incontro. Molto delicato perché per la Roma la qualificazione in semifinale rappresenterebbe la classica ultima spiaggia per dare un senso alla stagione, mentre per l'Ajax la classica conferma a livello internazionale.
Al di là del risultato – che non sarà decisivo – decisivi però potrebbero essere le sanzioni disciplinari. Ci sono infatti ben otto giocatori diffidati che potrebbero saltare il ritorno all'Olimpico. Nell'Ajax, Schuurs, Rensch, Blind, Tagliafico e Neres, tra i giallorossi Mancini, Bruno Peres e Villar.