Agnelli vice-presidente della Superlega: si dimette da ECA e Uefa
È nata la nuova Superlega e siamo di fronte ad una vera e propria frattura tra i club fondatori della stessa e il fronte composto dall'Uefa, dalla Fifa e dalle federazioni nazionali, Serie A compresa. Se il presidente del nuovo format è il patron del Real Madrid Florentino Perez, i numeri 2 sono Malcom Glazer proprietario del Manchester United e Andrea Agnelli leader della Juventus. Quest'ultimo ha deciso di dimettersi da presidente dell'ECA, l'Associazione dei Club Europei che poche ore fa si era dichiarata contraria alla Superlega, e dal ruolo nell'esecutivo dell'Uefa.
L'ECA contro la Superlega, Agnelli si dimette dalla presidenza
La Superlega è realtà. In un comunicato ufficiale AC Milan, Arsenal FC, Atlético de Madrid, Chelsea FC, FC Barcelona, FC Internazionale Milano, Juventus FC, Liverpool FC, Manchester City, Manchester United, Real Madrid CF e Tottenham Hotspur hanno annunciato di aver aderito al nuovo format del torneo in qualità di club fondatori. Si va dunque allo scontro diretto con l'Uefa, la Fifa e le federazioni nazionali che nel pomeriggio in un comunicato hanno minacciato sanzioni pesantissime, con tanto di esclusione dai campionati e dalle coppe, per le squadre della Superlega. Un torneo "elitario", a cui si è opposta anche l'ECA, dopo una riunione d'urgenza a cui non hanno partecipato né il presidente Andrea Agnelli e né gli altri 11 club "dissidenti".
Agnelli vicepresidente della Superlega
Proprio il presidente della Juventus si è dimesso dal ruolo di numero uno dell'Associazione dei Club Europei dimostrando dunque di voler andare fino in fondo nel progetto Superlega, rinunciando anche al suo ruolo nell'esecutivo dell'Uefa. Da una carica all'altra, Agnelli è diventato subito il vice-presidente della Superlega, insieme al proprietario del Manchester United Glazer, al fianco del neo-patron Florentino Perez.
Queste le sue parole, riportate nella nota ufficiale del nuovo format: "I 12 Club Fondatori hanno una fanbase che supera il miliardo di persone in tutto il mondo e un palmares di 99 trofei a livello continentale. In questo momento critico ci siamo riuniti per consentire la trasformazione della competizione europea, mettendo il gioco che amiamo su un percorso di sviluppo sostenibile a lungo termine, con un meccanismo di solidarietà fortemente aumentato, garantendo a tifosi e appassionati un programma di partite che sappia alimentare il loro desiderio di calcio e, al contempo, fornisca un esempio positivo e coinvolgente".