Agnelli va all’attacco e rilancia la Superlega: “È necessaria, il monopolio Uefa va spezzato”
Andrea Agnelli torna a parlare, va all'attacco e rilancia. L'ex presidente della Juventus è tornato a parlare in un'intervista rilasciata al giornale olandese De Telegraaf e ha ribadito che il progetto di una nuova competizione come la Superlega va avanti: "Sotto sotto, c'è abbastanza entusiasmo per le iniziative dei nuovi campionati tra molti club, ma anche tra i giocatori, il pubblico, le società televisive, le parti commerciali e gli investitori”.
L'attacco all'UEFA è molto duro: "Il monopolio della Uefa deve essere spezzato per dare ai club un futuro finanziariamente stabile. Un futuro in cui i club non cadano nel caso non si qualificano una volta per le competizioni europee. Questo è un problema per qualsiasi club. Con una tale incertezza, non è possibile come club prendere decisioni a lungo termine sostenibili e sane. Ecco perché sono favorevole a un sistema di campionati nel calcio europeo di vertice, con maggiori opportunità finanziarie e sportive per ogni club".
L'ex numero uno del club bianconero è stato uno dei promotori della nuova competizione e ha raccontato come è nato questo progetto, svelando un retroscena sul nuovo possibile formato della Champions League che avrebbe potuto prendere forma quattro anni fa: "Nel 2019 eravamo pronti, Aleksander ed io. I top club di tutte le sottodivisioni dell'Eca (allora circa 130 club professionistici europei) si erano accordati su un nuovo formato. I club di medie dimensioni delle grandi leghe, i dirigenti delle grandi leghe e alcune associazioni nazionali vedevano il nuovo formato come una minaccia e quindi Ceferin si è ritirato. Quando la Uefa ha deciso di bloccare il progetto, sono nati progetti esterni alla Uefa per organizzare un nuovo campionato con tutti i club dell'Eca. La possibilità che il progetto prenda il via dipenderà dalla Corte di giustizia europea… A livello interno è stata una guerra che non sono riuscito a vincere. Pur sapendo che il sistema attuale non offre un futuro ad Ajax, Anderlecht, Celtic, Benfica, Panathinaikos e Stella Rossa di Belgrado. Allora non si resta fermi, ma si prendono altre strade per arrivare a ciò che si vuole fare per il calcio europeo di club".
Agnelli si è concentrato sulle problematiche del sistema calcistico europeo: "A parte la mancanza di stabilità finanziaria, in molte competizioni, nazionali e internazionali, i vincitori sono noti in anticipo. Principalmente a causa degli introiti che i club ottengono dal mercato nazionale. L’Inghilterra è al primo posto in questo senso e si può vedere come la Premier League sia rappresentata in maniera generosa nelle fasi finali dei tornei di coppe europee. La Spagna è subito dietro insieme ad alcuni club come il Paris Saint-Germain e il Bayern Monaco. Ma in una competizione sportiva è importante che ogni partecipante abbia la possibilità di vincere. Così anche Ajax, Feyenoord e Juventus. Come appassionato di calcio, sostengo fortemente una competizione internazionale di questo tipo. Al contrario delle federazioni internazionali. Non hanno alcun riguardo per i problemi dei club. Come governanti, vogliono mantenere tutto com'è. Si oppongono a qualsiasi cambiamento. Una Superlega è necessaria, perché se rimane tutto così prevedibile come in questo momento, il pubblico si allontanerà dal calcio. Continueranno a seguire il calcio internazionale in Olanda se l'Ajax, il Feyenoord o il PSV non hanno mai la possibilità di vincere o di competere? Da qui l’idea di un campionato europeo con diverse divisioni con un sistema di promozione e retrocessione".
Parole pesanti anche nei confronti di Ceferin e Infantino: "Non è strano che ci sia un solo candidato alla presidenza sia della UEFA che della FIFA? Per non parlare di quelli che ci sono già: Ceferin e Gianni Infantino. È una situazione sana? Ci si può aspettare un cambiamento da queste persone? Ceferin e Infantino faranno di tutto per rimanere al centro del potere. Per assicurarsi i loro privilegi. Avete visto cosa dice Ceferin nel documentario della Apple? Come presidente UEFA, si sente potente come un re e parla come un primo ministro dell'organizzazione delle competizioni".
Infine, due battute anche sul suo rapporto personale con il presidente UEFA: "Non ho alcun problema con lui. Se mi chiama rispondo. Con me l'amicizia e i sentimenti personali non si intromettono negli affari. Aleksander è il padrino (padrino ndr) di una delle mie figlie. Ne sono felice. È stata la scelta del momento. Ha fatto una promessa a Dio: se mi succede qualcosa, si prenderà cura di lei. Una promessa del genere non si può restituire o ritirare"
Lo scorso 31 gennaio il Tribunale Provinciale di Madrid ha accolto il ricorso contro il Tribunale Mercantile numero 17 e ha respinto l'opposizione della UEFA, mettendo a segno una importante vittoria a favore della Superlega.
Questa sentenza del tribunale della capitale spagnola, che ha sempre fatto trapelare il suo favore nei confronti del nuovo progetto europeo, arriva prima della decisione della Corte di giustizia dell'Unione europea (CGUE), che dovrà decidere se la UEFA gode di un monopolio nell'organizzazione delle competizioni.