Aggressione al segretario della Samp, circondato mentre era in auto
Erano vestiti di nero, così da camuffarsi meglio nella notte. Hanno atteso il passaggio dell'auto per far scattare l'agguato. La vettura del segretario generale della Sampdoria, Massimo Ienca, intorno a mezzanotte si trovava in via Borghero (un cavalcavia di corso Europa) quando è stata circondata dai malintenzionati. Un gruppetto di ragazzi ha sferrato calci e pugni contro la macchina, sono stati attimi di panico e di paura. L'uomo ha temuto il peggio ma è rimasto freddo e lucido abbastanza da chiamare subito la polizia. Sul posto sono giunte le volanti della polizia, troppo tardi per mettersi sulle tracce degli assalitori che erano riusciti a fuggire in tempo.
Raccolte le prime informazioni e ricostruito l'episodio, gli agenti hanno fatto scattare le indagini provando a dare una motivazione a quel gesto. Nulla è escluso, si valutano ipotesi differenti: tra le prime prese in esame c'è stata l'opzione del tifo avverso, ovvero che Ienca – con un passato da tesserato del Genoa – sarebbe finito nel mirino dei sostenitori rossoblù che avevano ridipinto le mura e, una volta riconosciuto al volante della sua macchina il dirigente, fatto scattare il blitz. Una sorta di punizione per il "traditore" che era passato sull'altra sponda calcistica della città.
Ipotesi accantonata (ma non del tutto) rispetto a un'altra che s'è fatta largo in queste ore: ovvero che dietro quell'aggressione si nascondesse dell'altro, un tentativo di rapina. Insomma, quella bagarre avrebbe dovuto "bloccare" l'uomo che, di lì a poco, sarebbe stato ripulito. Ma qualcosa è andato storto… Lo stesso segretario della Sampdoria, ai microfoni della televisione ligure Primo Canale, ha confermato la ricostruzione della vicenda, l'ha in qualche modo ridimensionata chiarendo che è stata meno grave di quanto si pensi e mostrando fiducia nel lavoro delle forze dell'ordine.