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Adrian Mutu: “Ho assunto cocaina al Chelsea, ero giovane e solo. Avrei dovuto chiedere aiuto”

Mutu ricorda l’inferno che ha attraversato al Chelsea con la sospensione per aver assunto droghe: “Avrei potuto vincere il Pallone d’Oro. Ho fatto un errore, ho deviato dal percorso e ne ho pagato il prezzo”
A cura di Ada Cotugno
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Vent'anni dopo la ferita di Adrian Mutu brucia ancora. L'esperienza al Chelsea è stata segnata dal licenziamento e dalla squalifica per uso di cocaina, l'errore più grande di tutta la sua carriera: riguardandosi indietro l'attaccante ricorda benissimo il buco nero in cui era finito nell'anno trascorso a Londra, il più difficile di tutta la sua vita. Le ambizioni di un giovane calciatore, il rapporto difficile con Mourinho e la fine travagliata della sua avventura ai Blues, un passo falso dal quale si è ripreso con molta fatica e che gli è costato grandi traguardi.

L'ex Fiorentina ha molti rimpianti, uno fra tutti quello del Pallone d'Oro. Al Telegraph ha raccontato l'inferno vissuto in quegli anni che lo hanno privato della possibilità di poter vincere il premio individuale più importante di tutti: "Credo che per più di una stagione sono stato tra i migliori giocatori al mondo, quindi avrei potuto vincerlo facilmente. Ma delle cattive decisioni mi hanno impedito di farlo".

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Mutu racconta il dramma vissuto al Chelsea

Dopo appena due presenze nella sua seconda stagione con il Chelsea nel 2004 Mutu fu fermato per sette mesi dopo un test antidroga per uso di cocaina. L'episodio gli costò il licenziamento immediato: "Assumere cocaina durante il mio periodo al Chelsea è stata la decisione peggiore che potessi prendere nella mia carriera. Ero solo e triste, ma né la depressione né altro giustificavano le mie azioni". La depressione ha accompagnato tutto il suo periodo a Londra in cui cominciavano anche a emergere le prime turbolenze della sua vita personale: "Non ero abituato a quella vita. Ero impreparato. Sono arrivato al Chelsea durante un periodo turbolento della mia vita personale, e mi sono ritrovato invischiato in troppe scuse e bugie. Ero troppo giovane e troppo solo".

"Ho fatto un errore, ho deviato dal percorso e ne ho pagato il prezzo" aggiunge l'attaccante che guardando indietro a quegli anni adesso ne trae una grande lezione di vita: "Avrei dovuto chiedere aiuto, e non l'ho fatto. Tuttavia, si impara da ogni cosa nella vita, e quella lezione mi ha reso una persona migliore, molto più matura e consapevole di me stessa. E ne sono orgogliosa".

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