Adani vede Allegri litigare con Sky e si vendica di entrambi: due messaggi per la resa dei conti
Lele Adani non poteva rimanere indifferente di fronte all'ultima litigata di Massimiliano Allegri in diretta su Sky, dopo Juventus-Genoa. L'opinionista e commentatore, sui social, è intervenuto per condividere un contenuto pubblicato dal direttore di Sky Sport Federico Ferri che ha criticato tra le righe il comportamento del tecnico nei confronti del giornalista Teotino. In un colpo solo si è vendicato del tecnico bianconero e dell'emittente che lo aveva fatto fuori.
Tutto è nato da un intervento di Teotino non gradito da Allegri che non è andato giù per il sottile: "Lei sa come si fa l'allenatore? Io non so come si fa il giornalista". E poi ancora: "Se lei mi fa una domanda più intelligente io le rispondo", con la chiosa finale "Voi non dovete capire, dovete fare solo delle domande".
Una situazione che ha spinto il numero uno di Sky Sport ad intervenire, proprio come fatto in occasione dello sfogo di De Laurentiis. Queste le parole di Ferri: "E ancora a proposito delle interviste… I giornalisti fanno cronaca, chiedono, argomentano. E devono capire, per fare capire a chi ci segue. A questo servono domande e risposte. Comunque, come Teotino, andiamo sempre avanti con professionalità, rigore, credibilità. Ed educazione".
E in questo scenario ecco l'intervento di Lele Adani che su Twitter ha condiviso il post di Federico Ferri, limitandosi a commentare il tutto con una didascalia senza parole ma con una faccina, quella per manifestare perplessità. Tutto poi accompagnato anche dall'immagine di un'opera del suo amico Simone Fugazzotto dal titolo emblematico "Padre tempo", con tanto di clessidra. Per capire il senso di questa uscita bisogna tornare al passato, e in particolare all'addio di Adani a Sky. Nel 2021 il rapporto tra la piattaforma satellitare e l'ex difensore s'interruppe improvvisamente dopo 9 anni.
Una scelta non condivisa, come spiegò lo stesso Adani in lungo sfogo: "Quindi non farò parte di Sky Sport nella prossima stagione: mi è stato comunicato lunedì dal responsabile della linea editoriale. Giusto una telefonata. Ho preso atto della scelta (“scelta mia”, parole sue), tutto legittimo e ognuno risponde alla sua coscienza".
Da lì in poi Lele, che due anni prima si era contraddistinto per la celebre lite in TV con Massimiliano Allegri, iniziò la sua personale battaglia contro il "servilismo", portata avanti prima sulla Bobo TV e poi sulla Rai: "Non negozierò mai su valori e libertà, mai. Ho scelto e scelgo questo lavoro, che ho messo davanti ad altre proposte professionali, e credo in quello che faccio e nel suo scopo: raccontare la complessità e la magia del calcio con rispetto e pensando che la vera differenza si faccia nel contenuto, particella fondamentale della comunicazione. Gli appassionati, la gente, elemento imprescindibile di tutto il movimento calcistico, coloro che questo sport lo sostengono, nei fatti, devono essere rispettati con professionalità e passione. Ogni minuto in onda deve restituire alle persone queste componenti, non altro. Avvicinare il calcio alla gente è sempre stato il mio obiettivo. Continuerò a farlo, credendo nella nobiltà dei mezzi utilizzati".
Ecco allora giustificate le reazioni social odierne. Padre tempo, per sottolineare che prima o poi, a suo dire, i nodi vengono al pettine: un riferimento chiaro al momento difficile di Allegri e della sua Juventus, costantemente criticati. La perplessità è legata all'intervento di colui il quale all'epoca venne considerato come il responsabile del suo allontanamento, e che oggi si schiera a sostegno di chi non si è manifestato "servile" di fronte all'intervento dell'allenatore bianconero.