Adani piange rivelando l’incontro da Vialli: “Aveva tre progetti, era la terza fase della sua vita”
Gianluca Vialli ha lasciato un'eredità enorme in campo e fuori. Incredulità e dolore per la sua scomparsa non si attenuano, soprattutto in chi ha avuto la possibilità di vivere l'ex centravanti a fondo, e di conoscerlo bene. Tra i tanti ricordi di momenti indimenticabili condivisi, ci sono anche quelli di Daniele Adani, che non è riuscito a trattenere la commozione. L'opinionista e commentatore, reduce dalle fatiche mondiali con la Rai, ha raccontato uno struggente retroscena relativo ad un incontro di tanti anni fa.
Daniele Adani e Gianluca Vialli, hanno condiviso un'esperienza lavorativa a Sky, quando raccontavano il calcio italiano e internazionale sulle frequenze dell'emittente satellitare. Un'esperienza che ha permesso ai due ex calciatori di vivere fianco a fianco, approfondendo poi il rapporto lontano dalle telecamere. Adani in occasione di un intervento ai microfoni di Radio Deejay, è partito proprio da lì e da questo senso di vuoto: "Mi manca tantissimo, mi manca questa cosa qua: ho lavorato 9 anni con lui a Sky. Abbiamo passato dei momenti bellissimi in TV, insieme nelle interazioni, ma i momenti più belli li ho passati fuori, nel privato".
Per Vialli, l'ex centrale ha voluto parlare di un incontro nella sua Cremona. Un'occasione importante anche per provare a pianificare il futuro, e confrontarsi su idee e progetti. Il ricordo del classe 1974 è struggente: "Ho un ricordo di quando… (fatica a parlare in preda alla commozione, ndr), l’ho detto ieri ma mi piace questa cosa qua perché mi sembra di averlo davanti. Mi chiama un giorno e m’invita a casa sua a Cremona. Siamo io e lui, mangiamo e stiamo insieme un pomeriggio. Ci mettiamo lì a bordo piscina coi piedi nell’acqua, mi guarda e mi dice: ‘Lele dimmi una cosa, mi dici cosa vuoi fare tu da grande? Perché io sto pensando di organizzare…'. Mi dispiace perché ha detto: ‘Come organizzare la terza fase della mia vita‘. Gli sarebbe piaciuto collaborare, fare altre cose, chiamarmi in un suo gruppo di lavoro, perché organizzava la terza fase della sua vita. La farà da un’altra parte".
Vialli era pieno di entusiasmo e pensava già ad un futuro in cui confrontarsi con nuove sfide e nuovi progetti. Alla Bobo TV, Adani ha ripreso il discorso, rivelando altri dettagli su quell'incontro con l'ex bomber del quale non riesce a parlare se non al presente: "A casa sua ha un ufficio dove ha le pareti che sono fatte delle maglie delle sue squadre, la Juve, la Cremonese, il Chelsea. Dove conserva tutti i suoi ricordi, e li ha il suo ufficio no? Sono andato a casa sua e ho conosciuto la sua famiglia. Lui ha questo atteggiamento da persona posata con un'attitudine manageriale, è fatto così Luca. E dice: ‘Lele, volevo parlare un po' con te, ti volevo chiedere questo: Cosa hai intenzione di fare da grande'. Io ho parlato, ho detto della mia passione per il calcio, del voler stare in questo ambiente, mi piace il racconto e m'ha detto: ‘È il tuo mestiere, quello che fai. Però io vorrei coinvolgerti…' Mi spiace questa cosa qua, perché purtroppo è così e lui dice: ‘Sto organizzando la terza fase della mia vita'. Capito?.
In quel momento purtroppo Vialli non sapeva che la malattia era dietro l'angolo e che la sua filosofia di vita sarebbe cambiata del tutto: "Lui sapeva già di essere malato lì? No, poco tempo dopo, voleva organizzare. Lui ha detto "sono nella terza fase della mia vita". Aveva praticamente in preventivo di valutare altre situazioni… fino a quando è stato… facevamo gli opinionisti".
Nel cuore e nella mente di Vialli c'era il progetto Samp, con la possibilità magari un giorno di prenderne le redini, ma non solo. Adani non è riuscito a trattenere le lacrime ricordando: "Aveva 2-3 progetti, uno era la Sampdoria e gli altri due non li dico per correttezza, però ‘mi piacerebbe se tu potessi collaborare con me'. Io ero commosso, perché lui pensava… mi spiace perché non ha potuto farlo, che peccato. Lo farà da un'altra parte. Comunque è stato bello stare lì con lui, perché lui prima era uomo e voleva coinvolgerti. Come siamo noi, abbiamo tante idee e le condividiamo prima di tutto da amici e lui si dava in maniera naturale. Mi piaceva dirla. L'ho detta, ieri, stamattina e stasera. Sai perché non l'ho fatto prima? Perché non mi voglio, vantare… siamo così noi. Lo faccio adesso perché lo ringrazio. Dovunque sarà Saprà che io ho ricordato questo aneddoto e l'organizzerà da un'altra parte la terza fase della sua vita".