Adani mostra la distanza siderale tra Allegri e Thiago Motta facendo una domanda ai tifosi della Juve
La Juventus, ridotta in dieci per l'espulsione di Di Gregorio, ha conquistato una vittoria bellissima, di cuore e di orgoglio, di qualità e tenacia tattica, a Lipsia (2-3). Daniele Adani ha la faccia soddisfatta, sorniona. S'è goduto lo spettacolo a conferma di quanto aveva già ribadito sulla squadra a cui Thiago Motta aveva finalmente dato un'identità nettamente differente rispetto al recente passato. In una storia condivisa su Instagram, con tanto di riferimento a "padre tempo" che rende merito e giustizia, s'è rivolto virtualmente ai tifosi della ‘vecchia signora' e fatto loro una domanda. A giudicare dall'espressione che ha stampata sul viso, il termine di paragone con la precedente gestione (Massimiliano Allegri) è di facile intuizione. Anzi, non è nemmeno necessario spingersi troppo oltre con la fantasia per comprendere qual è il significato intrinseco che c'è dietro le sue parole.
"È meglio così eh…?!", è l'incipit dell'intervento social dell'opinionista che serve su un piatto d'argento ai suoi interlocutori anche la risposta. "Leggermente o decisamente… o sbaglio?", aggiunge lasciando chiaramente intendere qual è il suo pensiero. Semmai ce ne fosse stato ancora bisogno, il modo in cui a caldo, con l'incontro di Champions concluso da poco, tende a sottolineare la sua idea di futbol che esalta (e porta anche a casa risultati, fattore determinante) è una sventagliata che scaccia via la vecchia esperienza sulla panchina torinese. "Dai, dai… padre tempo come sempre opera in silenzio", è la chiosa di Adani che si congeda inscenando una mimica divenuta ormai iconica: "E facciamo calcio, facciamo calcio…", dice muovendo ritmicamente il braccio in aria come a disegnare traiettorie magiche.
Doppietta di Vlahovic, gol di Conceiçao: tre scudisciate che hanno trasformato in pazzesco il secondo tempo dei bianconeri in Germania. Tre reti (ma in mezzo c'è tutta una prestazione maiuscola nonostante l'inferiorità numerica per il rosso a Di Gregorio e due infortuni pesanti a inizio match) arrivate anche per questione di mentalità nuova, finalmente cambiata (come spiegato da Thiago Motta nelle interviste del dopo partita). Tre tocchi magici che spingono i bianconeri al settimo posto in classifica generale, davanti al Manchester City di Pep Guardiola. Pure questo è frutto della (nemmeno) tanto pazza notte di Champions che ha tessuto le lodi della Juventus in Coppa.