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Adani indignato contro chi ha “crocifisso” Pioli: “Ma che Paese è questo qua?”

Daniele Adani scatenato alla Bobo TV. Dopo il derby, l’ex difensore è tornato sulle parole di Stefano Pioli, difendendolo dalle critiche feroci.
A cura di Marco Beltrami
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Lele Adani nell'ultima puntata della Bobo TV ha detto la sua sul derby di Milano soffermandosi anche su Pioli e sulle sue interviste post-partita. L'ex difensore ha colto l'occasione per difendere il tecnico, e chiarire il senso delle sue dichiarazioni criticando anche chi in sala stampa non è stato all'altezza della situazione, calcisticamente.

In particolare il tecnico del Milan è stato criticato per quelle parole sui famigerati primi 4′ di possesso palla. Adani ha dato ragione al mister: "Lui non ha risposto ‘siamo stati il Barcellona di Cruyff o Guardiola', ha detto ‘i primi 4’ la palla l’abbiamo tenuta noi'. Allora la persona umile come il sottoscritto, va a rivedere la partita. E l’ho fatto a casa. È successo che dopo un’entrata dura di Barella su Theo, e quindi 30 secondi, ci sono i 4’ di cui parla Pioli in cui il Milan ha tenuto la palla. Fino a 4 e 30 quando ha fatto gol l’Inter".

Quindi tutti coloro i quali hanno messo alla berlina l'allenatore del Milan per le sue dichiarazioni, a detta di Adani non c'hanno capito molto: "Certo che il Milan non ha tirato in porta 5 volte in 4’ ed è stato nella sua metà campo, ma perché? Perché il Milan gira palla, l'Inter ti guarda. In quei 4’ c’è stato il senso della partita di tutti gli altri 86’. Pioli non ha detto che meritavano di vincere la partita, ma se gli dicono che l’approccio è sbagliato cosa deve dire? Ti dice che ho tenuto la palla, con delle ingenuità sul gol. Ma perché si dice solo una cosa che è un particolare, e non si analizza che lui ha ammesso che ci sono state delle ingenuità. In Italia ci facciamo andar bene delle cazzate tutti i santi giorni, se uno dice la cosa inerente a quello che è successo sbaglia e non si vuole vedere quello che ha detto".

Altra questione su cui fare chiarezza è quella relativa alle mancate scuse di Pioli ai tifosi del Milan. Per Adani, il discorso è molto semplice: "Le scuse? L’imbeccata ci può stare… sono state riprese delle scuse fatte da Capello quando allenava dopo aver perso una partita in malo modo e dice ‘Chiedo scusa ai tifosi e al dottor Berlusconi' e va via. Non sono da sminuire le parole di Pioli e prendere come esempio perché meritevole di flagellazione perché ti ha dato la motivazione: se io mi impegno e dò tutto con coscienza, sangue e sudore perché mi devo scusare? Devo farlo se la sera prima non dormivo, giocare a carte, non ho preparato la partita".

E qui Lele si lamenta per la mancanza di competenza calcistica di quei cronisti che non fanno domande all'altezza della situazione: "Invece gli si può dire a Pioli, nel calcistico, essendo competenti e non alludendo alle scuse o all’approccio: non è funzionato l’accentramento di Calabria oggi… Parla di calcio! Ma bisogna essere bravi in sala stampa. Chi è che è bravo? Quanti sanno parlare con Pioli di calcio, perché Pioli è evoluto… ".

Una vera e propria lezione dunque di Adani che spiega anche quello che avrebbe chiesto lui: ‘Allora io gli avrei detto: ‘Stefano con la Roma hai sorpreso perché Calabria ci andava in movimento, loro non ti prendevano nella marcatura e tu trovavi un centrocampista che veniva da terzino dentro al campo e allora giocava o a muro quando era marcato e liberavi l’esterno, o si girava perché non era marcato. Con l’Inter Calabria ci è andato è ha stazionato da mediano e loro che hanno fatto? Ti hanno guardato senza mai restare sorpresi, aspettavano solo il momento dell’errore'. E vuoi scommettere che chiedendo questo a Pioli lui può dissentire, rispondere sul calcio, e anche innervosirsi ma ti rispetterebbe perché è una considerazione calcistica. Ma ora chi fa considerazioni calcistiche, con l’allenatore che può anche essere stizzito?".

La chiosa è uno sfogo sulla disparità di trattamento a suo dire evidente: "Invece noi cosa facciamo, salviamo quelli a cui facendo considerazioni calcistiche ci prendono per il culo. E chi, dato che non hai considerazioni calcistiche, ti risponde in rima, noi puntiamo il dito e crocifiggiamo in sala mensa come Fantozzi. Ma che Paese è questo qua?".

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