Adani eccitato dal Milan: “Pioli come il Guardiola del Bayern Monaco”
Massimiliano Allegri ha bisogno di farsi aiutare, la sua Juventus gioca male. Stefano Pioli è il ‘lato a' della medaglia, il suo Milan "gioca da Dio". Daniele Adani non conosce mezze misure, passa dalla depressione bianconera all'eccitazione per il ‘diavolo' che comanda la classifica di Serie A assieme al Napoli di Luciano Spalletti. Il trend di rendimento e di risultati è dalla sua parte: un pareggio e dieci vittorie, l'ultima all'Olimpico contro la Roma nel segno di un 40enne (Zlatan Ibrahimovic) che gioca con il cuore leggero di un ‘ragazzino' e in campo fa valere l'esperienza del veterano, l'indole del guerriero, il talento e la tecnica.
"Non è lo stupore di una partita, sono conferme", dice l'opinionista Rai durante il suo intervento alla Bobo TV. E se alla ‘vecchia signora' e al tecnico toscano ha riservato finora le critiche più severe, adesso mette da parte la penna rossa e blu. Nel valutare l'andamento del Milan non ne ha bisogno. E si avventura nell'analisi tattica della prestazione di domenica sera: "Quando attaccava si piazzava spesso con il 3-1-1-5, con Kessié in mezzo ai due difensori centrali. È una cosa che ho visto fare per la prima volta al Bayern Monaco di Guardiola. Gli esterni si alzano oppure si accentrano. Leao fa il trequartista, Calabria entra in campo come mezzala. Questa proposta di gioco toglie riferimenti e il Milan gioca da Dio".
Rapito, conquistato da Pioli. L'elogio di Adani va anche oltre e la chiosa chiarisce il senso delle sue riflessioni. Come si dice in gergo: dove vuole andare a parare? "Chi non evolve rimane solo", è la porzione di ragionamento che chiama di nuovo sul banco degli imputati Allegri e lo mette in controluce rispetto al tecnico del Milan. Lui sì che ha dimostrato di evolversi. Lui sì che ha mostrato – e il campo gli ha dato ragione in maniera tangibile – cosa significa sviluppare un progetto di squadra, un'idea di gioco in maniera costante. "Penso a Guardiola perché è l'esempio, lui ha aperto gli occhi a tutti – ha aggiunto Adani -. I terzini dentro il campo li ha inventati Pep. Dentro questa filosofia ci sono Nagelsmann, Rose… il calcio evolve e i movimenti ispirano".