Adam Szalai crollato in panchina in Olanda-Ungheria, Weghorst travolto dalle critiche dopo il gol
Il peggio sembra essere passato per Adam Szalai. Il collaboratore del commissario tecnico dell'Ungheria Marco Rossi sta bene, dopo il malore accusato contro l'Olanda. Il trentaseienne è crollato in panchina e dopo le prime cure del caso è stato trasportato in ospedale dove si è ripreso come spiegato poi da lui con un post sui suoi profili social: "Grazie a tutti per i numerosi messaggi, sto bene". Nel frattempo c'è stato chi è finito nell'occhio del ciclone, si tratta di Wout Weghorst criticato per aver celebrato troppo la rete segnata subito dopo il malore.
13 i minuti di stop forzato per il trentaseienne che è stato schermato dai compagni e dagli altri componenti della panchina. I giocatori dell'Olanda hanno aspettato in campo, visibilmente preoccupati nella speranza che tutto andasse per il meglio. Momenti di paura e tensione fino a quando Adam Szalai è stato trasportato fuori in barella, con la Federazione calcistica ungherese che ha poi dichiarato che l'ex attaccante della nazionale ungherese era "stabile e cosciente". Potrebbe essersi trattato di un attacco epilettico, problema di salute di cui Adam aveva già sofferto in passato.
Quando il gioco è ripreso, ai Paesi Bassi è stato assegnato un rigore dopo un controllo da parte del VAR. L'attaccante dell'Ajax Wout Weghorst ha trasformato il penalty, e ha poi festeggiato con trasporto scivolando sulle ginocchia fino alla bandierina. Un'esultanza reputata fuori luogo, con tanti tifosi che avrebbero voluto un atteggiamento più dimesso alla luce di quello che era accaduto poco prima.
Come ha reagito Wout Weghorst? Questo il suo intervento: "Non ho mai pensato, neanche per un momento, che questa cosa potesse risultare spiacevole. Col senno di poi, pensi, ‘sarebbe stato più rispettoso esultare in modo meno esuberante?' Sia chiaro che la sua vita è più importante del mio gol. Spero di non doverlo spiegare a nessuno. Tirare un rigore è normalmente emozionante, ma credo che questo sia stato uno dei miei rigori più difficili di sempre. Quando lo segni, c'è puro sollievo e liberazione. Ecco perché non mi sono reso conto di quanto stessi esultando".
Capitan van Dijk si è schierato al fianco del suo bomber: "Non ho pensato che la celebrazione fosse affatto esagerata. L'Ungheria ha scelto di continuare a giocare. Poi si continua a giocare la partita".