Ad Adama Traoré sono rimasti solo i muscoli: l’involuzione dopo l’exploit, cosa è successo
Un po' come accaduto per i suoi muscoli, anche la popolarità di Adama Traoré in poco tempo è cresciuta a dismisura. Non più tardi di due anni fa, proprio di questi tempi, lo spagnolo si prendeva la scena oltremanica, mettendo al tappeto quasi da solo il Manchester City di Guardiola, con una prestazione monstre. Il Wolverhampton sembrava aver trovato in lui un vero e proprio "top player", capace con i suoi strappi, la sua esuberanza fisica, e la sua potenza di demolire le difese avversarie. Se Pep Guardiola lo definì una "moto" troppo veloce per tutti, le big del calcio internazionale iniziarono a drizzare le antenne di mercato (Juventus compresa). Qualcosa però poi non è andato come da copione e oggi ci s'interroga sul reale valore di Traoré, e sulle cause di una involuzione evidente.
12 gol, 6 assist e la dimostrazione di poter giocare in diversi ruoli nell'attacco dei Wolves. La stagione 2019-2020 è stata quella che sembrava della consacrazione per Adama Traoré capace di conquistare anche la nazionale maggiore. Oltremanica non si faceva che parlare di lui e non solo per i suoi eccezionali muscoli, ma anche per quel suo essere letteralmente incontenibile. Se nell'annata successiva i numeri sono stati non all'altezza della precedente, in questa prima parte dell'annata sportiva, Adama Traoré non è ancora riuscito a produrre un cambio di marcia, al punto di non avere all'attivo ancora reti o assist, con diverse panchine anche sul groppone.
In Inghilterra e in Spagna ci si sono domandati cosa sia successo a quel calciatore che sembrava assolutamente dominante e che ora è tornato "normale". Diversi i fattori che hanno influito sulla sua involuzione. Prima di tutto, Traoré sembra aver risentito della partenza del suo mentore Nuno Espirito Santo: quest'ultimo per lui era molto più di un allenatore, ma sapeva come valorizzarlo anche umanamente, riuscendo a lavorare bene anche a livello mentale. Lo stesso giocatore dal canto suo aveva sottolineato come Nuno avesse giocato un ruolo importante sui suoi progressi.
Le cose dunque sono andate male, quando il mister è andato via trasferendosi al Tottenham. Con il neomanager Bruno Lage, il feeling non sembra essere lo stesso, anche perché quest'ultimo ha ammesso pubblicamente di aspettarsi di più da Adama: "Voglio che sia più coerente, anche nella stessa partita. Può fare sempre qualcosa di speciale, ma voglio di più non solo quando ha la palla". La sensazione insomma è che Traoré abbia perso un po' di fiducia nei propri mezzi e anche un pizzico di quella sfrontatezza che gli permetteva anche di non pensarci su due volte prima di dribblare un avversario. In questo scenario anche il discorso relativo al mancato rinnovo ha sicuramente influito. Lo spagnolo ha visto trascinarsi troppo a lungo la trattativa, e si aspettava un'offerta più importante soprattutto dopo il suo exploit e il suo rientrare con costanza nel giro della nazionale. Tutto però si è bloccato e quindi le cose sono rimaste ferme, con il suo contratto in scadenza nel 2023.
Come se non bastasse poi ecco anche qualche infortunio di troppo. Oltre al Covid, il classe 1996 ha dovuto fare i conti con diversi problemi fisici, basti pensare alle molteplici lussazioni alla spalla che lo hanno spinto ad usare addirittura dell'olio per bambini, in maniera tale da essere più "sgusciante" per gli avversari che provavano a trattenerlo durante i match. Cosa succederà ora a Traoré? Ovviamente il suo sogno è quello di fare un ulteriore step e magari tornare in patria in una big come il Real, come spiegato a La Sexta: "Se avrò l'opportunità di andare a Madrid, ovviamente me ne andrò". Prima però dovrà ritrovare la fiducia e lo smalto dei tempi migliori, per sfruttare ancora una volta quella muscolatura esplosiva.