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Acerbi: “Il cancro mi ha salvato, prima non avevo più stimoli e bevevo”

Nel 2013 la vita e la carriera di Francesco Acerbi sono cambiate per sempre. La battaglia combattuta e vinta contro il tumore, ha rappresentato un vero e proprio spartiacque per il difensore che oggi è senza dubbio uno dei migliori interpreti del suo ruolo in Serie A. In un’intervista a Repubblica il centrale classe 1988 della Lazio e della Nazionale è tornato a parlare di quanto accaduto, e di come il confronto con la malattia gli abbia permesso di “salvarsi”, dopo aver toccato il fondo.
A cura di Marco Beltrami
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Nel 2013 la vita e la carriera di Francesco Acerbi sono cambiate per sempre. La battaglia combattuta e vinta contro il tumore, ha rappresentato un vero e proprio spartiacque per il difensore che oggi è senza dubbio uno dei migliori interpreti del suo ruolo in Serie A. In un'intervista a Repubblica il centrale classe 1988 della Lazio e della Nazionale è tornato a parlare di quanto accaduto, e di come il confronto con la malattia gli abbia permesso di "salvarsi", dopo aver toccato il fondo.

Francesco Acerbi e la lotta contro il tumore al testicolo

Dopo il flop al Milan e la parentesi al Chievo, la carriera di Acerbi nel 2013 è ripartita dal Sassuolo. Durante le visite mediche d'inizio stagione però ecco la terribile notizia con lo staff medico neroverde che gli diagnostica un tumore al testicolo. Operazione d'urgenza per il difensore che dopo la convalescenza torna in campo. Incubo finito? Purtroppo no perché in occasione di un test antidoping a dicembre, viene evidenziata una recidiva al cancro che lo costringe a sottoporsi ad un nuovo ciclo di cure. Un calvario conclusosi finalmente nell'estate 2014 quando ritorno ad allenarsi e a giocare, sfoderando da lì in poi un rendimento in crescendo, culminato nel passaggio alla Lazio e nelle convocazioni in Nazionale.

L'ultima intervista di Acerbi e il racconto della malattia che, a suo dire, lo ha salvato

Ora il passato è solo un brutto ricordo per "Ace" che è diventato a suon di prestazioni convincenti uno dei migliori difensori italiani, con una continuità di rendimento notevole. Nella sua ultima intervista ai microfoni di Repubblica, il calciatore è tornato a parlare della sua malattia, e di quanto paradossalmente lo abbia aiutato a risollevarsi dopo un periodo a dir poco difficile: "Da quando è successo ho smesso di avere paura, se la malattia tornerà la affronterò di nuovo. So che in poco tempo può cambiare tutto, vedo le cose in maniera diversa: credo che il tumore mi abbia migliorato, ora ho eliminato le persone negative nella mia vita e mi pongo obiettivi semplici parlando comunque con un analista ogni settimana. Quando ero al Milan ho toccato il fondo: morì mio padre e non avevo più stimoli, bevevo continuamente. Paradossalmente il cancro mi ha salvato, ho avuto un motivo per lottare, ora il mio obiettivo è giocare fino a 38 anni".

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