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Acerbi e la squadra degli indesiderati: dal calciomercato estivo è emersa anche la rabbia dei tifosi

Appena ufficializzati e subito contestati dai loro nuovi tifosi. Durante l’ultima sessione di mercato è accaduto in più di una occasione. In Serie A con Acerbi trasferito all’Inter, ma anche all’estero con Regulòn all’Atletico e Veretout al Marsiglia.
A cura di Alessio Pediglieri
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La sessione estiva di calciomercato si è conclusa e la maggior parte dei club europei hanno concluso le principali operazioni di rafforzamento, in attesa di valutare la finestra sugli svincolati che rimane sempre aperta e che potrebbe prevedere anche qualche colpo importante dell'ultima ora. Sia in Italia che negli altri campionati non c'è stata squadra che non si sia mossa in ogni ruolo: chi lo ha fatto meglio o peggio lo deciderà come sempre il campo ma questa sessione è stata anche caratterizzata da un elemento non marginale che ha voluto dire la sua, a volte venendo ascoltato a volte no: i tifosi.

Sono stati diversi i trasferimenti e le trattative su cui l'occhio vigile delle varie tifoserie è rimasto più che attento. Sorrisi, applausi ed entusiasmo per alcuni movimenti ben accolti – in Serie A su tutti, l'approdo di Dybala alla Roma o il ritorno di Lukaku all'Inter – hanno però trovato contrasto per altri movimenti assai più criticati se non osteggiati con manifestazioni di scontento che sono sfociate in un turbinio di critiche e accuse via social. Se in Italia la maggior parte del livore si è concentrato su un giocatore in particolare, Francesco Acerbi passato dalle forche della tifoseria laziale a quelle nerazzurre, anche all'estero ci sono stati diversi giocatori di prima fascia che hanno dovuto – e dovranno – fare i conti con le loro nuove curve.

C'è ad esempio Sergio Reguilòn che vestirà i colori biancorossi dell'Atletico Madrid oppure l'ex giallorosso Jordan Veretout che si è accasato in patria, per giocare in Ligue1 e in Champions League con i colori dell'Olympique Marsiglia. Tutti giocatori differenti, uniti da un insolito triste destino: non essere accettati dai propri nuovi tifosi. I motivi? Tra i più di sparati e, a volte, che nulla hanno a che vedere con il calcio. Chiedere al centrocampista francese che ha lasciato la Roma, ad esempio. Per lui, e per difendere le proprie scelte di acquistarlo, è sceso in campo direttamente il presidente del Marsiglia, Pablo Longoria che ha affrontato a muso duro gli ultrà che avevano iniziato sui social una vera e propria campagna denigratoria al grido di #VeretoutNoWelcome. Solo per una vecchia e triste storia, sempre abbondantemente smentita dal diretto interessato, che lo vedeva coinvolto in una vicenda familiare legata al suocero ma che la tifoseria del Marsiglia non ha dimenticato, condannando il giocatore.

Un livore che si è evidenziato al massimo anche in Spagna, in Liga, subito dopo l'ufficializzazione di Sergio Reguilòn all'Atletico Madrid. Il difensore, che è stato tra i tormentoni del mercato estivo e spesso individuato anche vicino alla Lazio, alla fine è approdato tra i Colchoneros, lasciando il Tottenham per trasferirsi in prestito a Madrid. Dove i tifosi dell'Atletico non hanno dimenticato il suo passato al Real, società in cui è cresciuto calcisticamente e di cui ha indossato la prima maglia nel 2018. Un precedente che ha scatenato la rabbia a tal punto che nelle prime dichiarazioni ufficiali, il nazionale spagnolo ha dovuto fare precisazioni a riguardo: "Capisco benissimo i tifosi e loro certi commenti, anche perché per onestà non so se festeggerei un gol contro il Real. So che non mi amano per via del mio passato ma chiedo loro di guardare l'attuale situazione dalla giusta prospettiva. Oggi siamo tutti sulla stessa barca: io voglio vincere e i tifosi desiderano che l'Atletico vinca".

Un pensiero che di certo è balenato anche nella mente di Francesco Acerbi che, dopo un iniziale no da parte dei nerazzurri, ha visto concretizzarsi il trasferimento dalla Lazio all'Inter. Ma senza trovare pace: il difensore della n nazionale era caduto in disgrazia nei confronti della tifoseria capitolina da tempo, dalla partita dello scorso campionato giocata contro il Milan in cui, al gol vittoria, si era lascito sfuggire un sorriso mai perdonato. Lo stesso che ha indispettito anche la tifoseria nerazzurra perché quella fu una delle partite cruciali per la cavalcata rossonera verso lo scudettto ai danni proprio dell'Inter. Che oggi annovera tra i suoi Acerbi, che vestirà il 15 e dovrà lottare contro tutto e tutti in un ambiente che lo ha accolto a braccia incrociate.

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