Accuse durissime al Napoli, chiesta l’esclusione dalla Champions League: “Conseguenza logica”
La vicenda del divieto di trasferta imposto ai tifosi dell'Eintracht Francoforte, quando manca una settimana al match di ritorno degli ottavi di Champions League in programma mercoledì prossimo al Maradona, sta sollevando un vespaio di polemiche sempre più aspre, fino ad arrivare alla richiesta – in punta di regolamento UEFA – di escludere gli azzurri dalla competizione, anche se il club di De Laurentiis non ha alcuna responsabilità nella vicenda, così come le autorità calcistiche italiane. La questione è esplosa ieri mattina, quando la notizia l'ha data proprio la società tedesca: il divieto ai sostenitori dell'Eintracht di andare a Napoli per tifare per Gotze e compagni è arrivato dal Ministero dell'Interno italiano, con motivazioni di ordine pubblico.
"L'Eintracht Francoforte è stato informato ieri sera (lunedì, ndr) dalla UEFA che il Ministero dell'Interno italiano emetterà un'ingiunzione questa mattina contro il club ospitante SSC Napoli, vietando al club di vendere i biglietti ai tifosi dell'Eintracht Francoforte per l'evento di mercoledì 15 marzo alle 21:00. Il ritorno degli ottavi di finale della UEFA Champions League è dunque vietato – si legge nella nota del club tedesco – Ciò dovrebbe includere anche il contingente di ospiti ufficiali per un totale di 2.700 biglietti, di cui 2.400 nel settore ospiti, a cui l'Eintracht Frankfurt ha diritto ai sensi dei regolamenti UEFA. Non appena sarà disponibile il contenuto concreto dell'ordine, l'Eintracht Francoforte commenterà in dettaglio questo sviluppo".
Il Napoli dal canto suo fa sapere che non c'entra nulla con la decisione in questione, presa ad un livello superiore e su cui non può intervenire in alcun modo, dovendo peraltro rinunciare all'incasso relativo alla vendita di quella quota di biglietti (circa 100mila euro). Il capo del Viminale Matteo Piantedosi si è mosso sulla scorta dei timori legati agli scontri particolarmente violenti tra le due tifoserie avvenuti nel centro di Francoforte nelle ore precedenti la partita di andata dello scorso 21 febbraio. In quella circostanza ci furono alcuni feriti ed arresti da parte delle forze dell'ordine locali e si vuole evitare il pericolo di una ‘resa dei conti' a Napoli in occasione del match di ritorno. L'UEFA dal canto suo non aveva preso alcun provvedimento in merito agli episodi dell'andata, né messo limitazioni di alcun tipo in relazione al match della prossima settimana.
La reazione dell'Eintracht è stata durissima, parlando di "decisione incomprensibile che mette in pericolo l'integrità della competizione". "Non riceviamo biglietti perché il Napoli non è autorizzato a vendercene, è un evento unico, senza precedenti nel calcio europeo per club. È una giornata triste per il calcio. Influenzare la competizione discutendo la situazione della sicurezza è una distorsione della competizione ai nostri occhi. Tutti sapevano il giorno del sorteggio che sarebbero state partite con un alto livello di sicurezza richiesto. Ma sono in tutta Europa", ha tuonato Philipp Reschke, consigliere d'amministrazione del club, che ha spiegato che i sei voli charter che erano previsti per portare i tifosi ospiti a Napoli sono già stati cancellati.
La questione è velocemente arrivata al livello più alto del calcio tedesco: "Si tratta di un'ingerenza grave e inaccettabile da parte delle autorità di sicurezza italiane nello sviluppo e nella cultura delle competizioni europee per club – ha argomentato Axel Hellmann, che oltre ad essere portavoce del consiglio di amministrazione dell'Eintracht è anche direttore generale della Lega calcio tedesca – È come se lo Stato italiano ammettesse di non essere in grado di organizzare in sicurezza una partita di Champions League, con 2.500 tifosi invitati, fissata da diversi mesi. A meno che qui non abbiano influito altri interessi… La UEFA è invitata a garantire che questa procedura non costituisca un precedente e metta in pericolo l'integrità delle competizioni".
Questi due riferimenti, alla "integrità della competizione" e al sospetto che "altri interessi abbiano influito", sono la benzina che alimenta il fiume di veleni diffusi in Germania da chi vede nell'intera vicenda un modo con cui si è voluto aiutare il Napoli nel match di ritorno al Maradona, privando l'Eintracht dei propri tifosi. Secondo Reschke, in questo modo "si prepara la strada a decisioni arbitrarie". Ovvero, si chiedono i dirigenti del club tedesco: in base a quali parametri viene presa la decisione? E ancora: quali club possono ancora portare i tifosi a Napoli? L'interferenza dello Stato nella vicenda sportiva è altamente problematica e alimenta sospetti: "Forse qui è stato aperto un vaso di Pandora, il che ha un effetto domino. Se vai abbastanza d'accordo con il capo della polizia da garantire che la situazione della sicurezza sia così vivace che tu possa dire ‘non dobbiamo vendere i biglietti ai tifosi ospiti'…".
I tifosi dell'Eintracht dal canto loro sono furiosi e l'indignazione è arrivata anche al livello politico, coinvolgendo direttamente le autorità locali della città tedesca. Maximilian Klöckner, che siede nel consiglio comunale di Francoforte, è arrivato a chiedere che il Napoli venga fatto fuori dalla Champions League: "L'unica conseguenza logica sarebbe l'esclusione del Napoli dalla competizione".
L'appiglio di una tale richiesta è nell'articolo 38 del Regolamento dell'UEFA Champions League, che al primo comma recita: "I club di casa devono mettere a disposizione dei tifosi ospiti almeno il 5% della capacità totale approvata dalla UEFA del proprio stadio, in un'area segregata e sicura. I biglietti per tale area devono essere venduti in conformità con le disposizioni dell'articolo 20 del Regolamento di sicurezza UEFA. In nessun caso, tuttavia, il prezzo di tali biglietti per i tifosi ospiti potrà superare i 70 euro. Inoltre, i club ospiti hanno il diritto di acquistare 200 biglietti di prima categoria per i propri tifosi VIP, sponsor, ecc., ma non sono obbligati a prelevare l'intera assegnazione".
In realtà lo stesso Eintracht Francoforte, sempre per bocca di Reschke, ammette che tutta la vicenda avviene al di sopra della sfera in cui si muove il calcio, regolamenti inclusi, e dunque i sospetti sono l'unica cosa che gli resta in mano da poter agitare: "Il diritto dello Stato è al di sopra del diritto associativo, e il diritto associativo non prevede alcuna conseguenza nei confronti del Napoli", spiega il dirigente del club della Bundesliga. Ma è chiaro che la società di Francoforte farà pressioni sull'UEFA "affinché in futuro stabilisca i regolamenti perché una cosa del genere non possa prendere piede".
Il Ministero dell'Interno italiano non si cura di tutto ciò e va avanti nella sua linea del divieto, alimentata anche dal brutto precedente degli stessi tifosi dell'Eintracht in occasione della trasferta a Marsiglia nella fase a gironi del settembre scorso, quando ci furono gravi disordini e un tifoso tedesco rimase ferito. Così come è stato tenuto conto degli scontri con feriti a margine di Napoli-Ajax del 12 ottobre.