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Guerra in Ucraina

Abramovich sparisce per giorni, poi lo avvistano in fuga: localizzato il suo aereo

L’ultima apparizione pubblica di Abramovich risaliva al 12 febbraio scorso, giorno della vittoria del Coppa del Mondo per Club da parte del Chelsea. Due settimane dopo tutto sarebbe cambiato. Oggi il magnate russo vive in una prigione dorata, in esilio e con il patrimonio congelato, ogni suo movimento (compresi i mezzi della sua flotta) è tracciato.
A cura di Maurizio De Santis
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Roman Abramovich avvistato per la prima volta dopo settimane di oblio nella sala vip dell'aeroporto israeliano di Tel Aviv.
Roman Abramovich avvistato per la prima volta dopo settimane di oblio nella sala vip dell'aeroporto israeliano di Tel Aviv.
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Il mondo non basta più, s'è fatto piccolo anche per il miliardario russo Roman Abramovich stretto nella morsa delle sanzioni e dei controlli sui suoi spostamenti. È iniziato tutto quando il leader del suo Paese, Vladimir Putin, ha sferrato l'attacco all'Ucraina lanciando l'operazione militare "Zeta" di invasione e occupazione. Da allora, cinto d'assedio dai provvedimenti restrittivi che hanno congelato tutti i suoi asset e chiuso la linea di credito con le banche, l'ex presidente del Chelsea è sparito.

In Inghilterra non può mettere piede e in Europa – come nel Regno Unito – tutto ciò che è collegato a lui è sotto sequestro, bloccato. La società di calcio che ha conosciuto lo splendore di vittorie e trofei di colpo rischia il default: deve cederla a determinate condizioni capestro e farlo entro maggio, quando scadrà la licenza speciale concessa per chiudere la stagione. Ma l'aspetto sportivo è solo un esempio di ciò che gli sta accadendo e gli accadrà in futuro.

È come vivere in una prigione dorata ma con sbarre virtuali: quel patrimonio che lo ha reso uno dei più ricchi e potenti oligarchi al mondo non è più (o non lo è più completamente) nella sua disponibilità; un'inchiesta della BBC ne ha messo in trasparenza la promiscuità dei traffici e degli interessi, delle trattative svolte in quella zona grigia tra speculazione e acquisizione all'asta di aziende (una in particolare, un compagnia petrolifera che avrebbe rilevato godendo di benefici e di una procedura d'assegnazione sospetti a corredo di una storia di presunta corruzione); gli sono state sottratte la libertà assoluta di cui godeva e quel denaro che ha aperto molte porte; ogni suo movimento adesso è tracciato, scandagliato, interpretato, tracciato da un capo all'altro del globo. Ovunque vada, o provi ad andare, la rotta di Abramovich è seguita costantemente.

Il mistero del volo verso la Russia passando attraverso la Turchia. Il jet Gulfstream G650ER (con sigla di registrazione LX-Ray) era partito da Mosca domenica pomeriggio ed è atterrato all'aeroporto Ben Gurion di Lod, nei pressi di Tel Aviv in serata (come indicato dal sito di monitoraggio FlightRadar24). Un viaggio durato cinque ore e mezza. È nella sala vip dello scalo d'Israele (Abramovich ha passaporto israeliano e portoghese) che la sua figura è riapparsa dopo giorni di oblio (ne dà notizia il Telegraph), salvo fugaci notizie su un presunto contatto avuto con il leader russo nei primi giorni del conflitto.

Era seduto, aveva la mascherina abbassata sul mento, indossava jeans e un giubbotto di colore nero, consultava il suo smartphone da dietro gli occhiali calati sul naso (come si evince dalla foto pubblicata dalla Reuters). Ha atteso che il gate si aprisse poi è stato ingoiato dal corridoio che lo ha condotto al jet privato. È la prima volta che è stato visto in pubblico dalla vittoria del Chelsea nella Coppa del Mondo per Club ad Abu Dhabi il 12 febbraio, due settimane dopo sarebbe cambiato tutto anche per lui.

Braccato. I dati dei radar monitorano la direzione di aerei, elicotteri, navi, vetture e quant'altro faccia parte della sua flotta: è nel recinto delle restrizioni che sono state imposte a lui e ad altri connazionali facoltosi finiti nella lista nera per la loro vicinanza a Putin. Il Solaris (un mega-yacht del valore di 600 milioni di dollari), che aveva lasciato il Montenegro, era in navigazione al largo delle coste dell'Albania questa e "in attesa di ordini", poco dopo ne è stata intercettata la destinazione: era diretto in Turchia ma della sua rotta ora non si sa più nulla. Perché proprio in quel Paese? Secondo i tabloid lì sarebbe al sicuro rispetto al clima di terra bruciata, repressione e confische in atto nel ‘vecchio continente'.

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