Abramovich ha 10 giorni per trovare acquirenti, il Chelsea è sull’orlo del fallimento
Dieci giorni di tempo per presentare le offerte di possibili acquirenti. Dieci giorni di tempo per accettare la migliore proposta possibile e cedere il Chelsea. Roman Abramovich non ha scelta, è stato messo spalle al muro. Non ha exit-strategy alternativa, può solo accettare le condizioni che gli sono state imposte: paga la vicinanza con Vladimir Putin, sconta il rapporto con il leader russo che ha deciso di scatenare guerra e invasione contro l'Ucraina. Lui come altri oligarchi ha visto i beni congelati e qualsiasi asset patrimoniale messo sotto chiave.
Le sanzioni del governo inglese nei confronti dell'ex presidente sono state durissime: la mossa del magnate di lasciare la carica di massimo dirigente e consegnare la gestione del club ai vertici della Fondazione benefica dei Blues non è bastata. La chiusura della linea di credito delle banche è stata l'ultima, diretta conseguenza dei provvedimenti scattati nei suoi confronti: allo stato dei fatti i Blues non sono nemmeno in condizione di pagare la benzina per programmare un viaggio e andare in trasferta.
E la squalifica inflitta dalla Premier League al miliardario è l'ennesimo atto della manovra d'accerchiamento: deve mollare mentre la squadra ("come da licenza concessa fino al 31 maggio di quest'anno") potrà continuare ad allenarsi e a giocare. Lo farà anche in virtù dell'accordo che, obtorto collo, avrebbe raggiunto con il governo di Londra. Ne dà notizia il Daily Telegraph che indica anche una dead-line oltre la quale non può andare.
In buona sostanza, gli sarà consentito riaprire le trattative per cedere i Blues ma ha 10 giorni di tempo per presentare le prime proposte solvibili dei nuovi acquirenti. C'è un ulteriore dettaglio, un passaggio formale importante che il tabloid cita a conferma della situazione che si sarebbe sbloccata: Abramovich avrebbe comunicato a The Rain Group, la banca americana incaricata di procedere alla vendita della società, di riprendere colloqui e transazioni.
Tra i soggetti più accreditati al momento c'è il multimiliardario Nick Candy (che ha un patrimonio di circa un miliardo e mezzo di sterline) che ha ribadito l'interesse a rilevare il Chelsea. Non è l'unico, dagli States ha manifestato molto più di un semplice interesse anche Tom Ricketts, proprietario dei New York Nets.