Abraham nominato miglior giocatore della Supercoppa: va da Leao e fa un gesto bellissimo
È stata una finale di Supercoppa da impazzire: di gioia, se si è tifosi del Milan che ha vinto una partita incredibile rimontando da due gol sotto, di disperazione, se invece si tifa Inter e si è visto la propria squadra dilapidare un vantaggio che pareva abbastanza rassicurante. L'arrivo di Sergio Conceicao in panchina al posto di Fonseca ha rivoltato i rossoneri come un calzino, non è un caso che il gol meraviglioso su punizione che ha riaperto la sfida lo abbia messo a segno quel Theo Hernandez che nella precedente gestione pareva imbrocchito in maniera irreversibile.
Tammy Abraham riceve il premio di MVP della finale di Supercoppa
Il ‘man of the match', soprattutto per il gol del 3-2 segnato al 93′ che gli è valso il premio di migliore in campo, è stato Tammy Abraham, che era entrato al 77′ al posto di Musah. Poco dopo l'intervallo, al 50′, era invece subentrato Leao al posto di Jimenez. Il portoghese era andato in panchina dopo aver recuperato in extremis dall'infortunio muscolare patito durante Verona-Milan del 20 dicembre, che gli aveva fatto saltare il match di campionato con la Roma e la semifinale di Supercoppa vinta con la Juventus. Leao ha spaccato la gara con le sue accelerazioni, suggellando la sua grande prova con lo scatto che ha dettato il bel filtrante di Pulisic che poi Rafa ha trasformato nell'assist vincente per il 3-2 di Abraham.
Il bellissimo gesto di Abraham: va da Leao e indica a tutti che è un campione, il 10 del Milan
L'inglese dopo la partita – pur ebbro per il gol che ha dato l'ottava Supercoppa al Milan (Inter acciuffata, la Juve resta avanti ad entrambe a quota 9) e per il premio di MVP – ha fatto un gesto bellissimo nei confronti proprio di Leao: gli si è avvicinato alle spalle e ha indicato nome e numero di maglia del compagno, quel 10 che da sempre è simbolo della classe superiore di chi lo indossa. Rafa è un fuoriclasse, è il 10 del Milan: questo il senso del gesto di Abraham.
Il Milan torna da Riad non solo con un altro trofeo da mettere in bacheca, ma anche con un'iniezione di fiducia gigantesca, in primis nei suoi campioni ritrovati: Theo, Leao, quel Tomori che sembrava a un passo dalla cessione alla Juventus. Quanto a Pulisic non è cambiato niente: era il giocatore più affidabile con Fonseca, si è confermato Capitan America anche con Conceicao.