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A Vlahovic è successo di nuovo, Juve-Inter ha raccontato un’amara verità

Dusan Vlahovic è stato tra le note meno liete di Juventus-Inter. Allegri lo ha difeso dicendo “ha toccato molti palloni”, ma un dato statistico e un’azione in particolare fotografo le difficoltà del serbo.
A cura di Maurizio De Santis
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Serata opaca per Dusan Vlahovic nella sfida contro l'Inter.
Serata opaca per Dusan Vlahovic nella sfida contro l'Inter.

È successo di nuovo. Dopo Bremer, è toccato a Skriniar (con la collaborazione di D'Ambrosio). Vlahovic ci è andato a sbattere contro ed è stato annullato dal marcatore che gli ha messo il fiato sul collo, ne ha disinnescato la fisicità, lo ha ingabbiato, ne ha accettato il duello senza esclusione di colpi (e lo ha vinto), lo ha sfiancato, innervosito, gli ha sbuffato in faccia e scompigliato il ciuffo. Ma non è (solo) tutta colpa del serbo e della sfortuna (i due legni centrati tra un tempo e l'altro, clamoroso quello di Zakaria): se in campo disponi di un potenziale offensivo costituito dall'ex viola, Morata, Dybala e c'è anche Cuadrado (che fa male come una spina nel fianco), e non riesci a far gol c'è qualcos'altro che non ha funzionato.

E là davanti Dusan divide le responsabilità con l'argentino e lo spagnolo. Tutti finiti nella trappola nerazzurra. Tutti o quasi costretti a girare al largo, provare la conclusione dalla distanza perché infilarsi nell'area di rigore dell'Inter significa capitare in una tonnara. E le hanno prese. Basta dare un'occhiata al dato di Morata: 73 minuti giocati, zero tiri in porta. Più di lui (e dello stesso serbo) ne hanno fatti la Joya (2) e perfino il colombiano (1). E Vlahovic? "Ha toccato molti palloni, ci sono state molte azioni in velocità vicino all'area, una buona tecnica".

Vlahovic sbaglia la conclusione nonostante spazio e ottima posizione per scoccare il tiro.
Vlahovic sbaglia la conclusione nonostante spazio e ottima posizione per scoccare il tiro.

Le parole di Allegri sulla prestazione dell'attaccante sono incoraggianti, peccato facciano difetto rispetto al dato statistico, a quel che s'è visto, alla poca efficacia in zona gol contro avversari ti tolgono il respiro, all'incapacità – quando ne ha avuto l'opportunità – di piazzare la zampata vincente.

In 90 minuti sono stati 29 i palloni giocati e appena 1 il tiro nello specchio della porta, altri 4 sono finiti fuori bersaglio. E nelle due occasioni più nitide che si è procurato/gli sono capitate calibra male la traiettoria nonostante spazio e agio a sufficienza per piazzare (meglio) la palla. La più clamorosa avviene nella fase centrale della ripresa (62°) quando riesce (finalmente) a liberarsi e uscire dal traffico della marcatura ma con la porta spalancata davanti non inquadra nemmeno lo specchio. Dieci minuti dopo, frastornato dal rumore dei nemici, devia male di testa a pochi metri da Handanovic.

La delusione di Vlahovic, incoraggiato dal compagno di squadra, Dybala.
La delusione di Vlahovic, incoraggiato dal compagno di squadra, Dybala.

La giocata migliore è sicuramente il cross servito a Morata (che avrebbe meritato miglior sorte). Tutto il resto fragore di scudi. In A sono 4 finora le reti segnate in bianconero: Verona, Empoli (2), Salernitana. Quanto alla prodezza con il Villarreal all'andata, venne offuscata dal tracollo al ritorno di Coppa. Ma è molto rumore per nulla.

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