A Torino la svolta sul futuro di Haaland: Raiola ha fatto una promessa, ora servono i soldi
"Giocherò qui, in Spagna". Le parole di Erling Haaland a un tifoso sono state come aprire il tabellone di Jumanji e trovarsi risucchiati nella giungla di mercato dove tutto può accadere, anche che uno dei calciatori più ambiti, forti, di talento (e costosi) al momento in Europa sia stato già promesso a un grande club nonostante la variabile dei soldi possa stracciare intese e aprire nuove brecce. Niente è scritto, nessuna intesa è stata ancora sancita ufficialmente ma a Torino c'è una stretta di mano che vale un impegno, un patto tra gentiluomini, una parola data che ha un valore a prescindere dagli aspetti economici che entreranno in gioco in un secondo momento.
E quando di mezzo c'è Mino Raiola (agente del norvegese) può spiazzare tutti e la chiusura di una trattativa poggia su una certezza: occorre avere carte buone in mano e abbastanza denaro da mettere sul tavolo. Serviranno un centinaio di milioni per innescare la clausola inserita nel contratto con i tedeschi, che permette al giocatore di liberarsi dinanzi alla più classica offerta che non si può rifiutare e alla società di battere cassa.
Real Madrid o Barcellona, quale maglia indosserà nella prossima stagione l'attaccante del Borussia Dortmund? La Liga si prepara di nuovo ad essere il centro del mondo calcistico inglobando due dei giocatori più in vista per il futuro? Dopo Lionel Messi e Cristiano Ronaldo, questa volta potrebbe toccare a Kylian Mbappé e ad Haaland monopolizzare la sfida a colpi di trofei e di Palloni d'Oro. L'uno di fronte all'altro, con le due anime della Spagna addosso. L'uno contro l'altro per fare la storia nell'unico modo che conoscono, a suon di gol e di prodezze mescolando sacrificio, potenza, tecnica, velocità e quella fame che non può mai mancare se vuoi davvero essere il migliore.
Il francese a Madrid, lo scandinavo a Barcellona: la strada è tracciata, il 13 dicembre scorso i catalani hanno strappato una promessa importante al procuratore (ne parla Deportes.Cuatro). L'occasione è stato il premio Golden Boy, è in quella sede che il presidente dei blaugrana, Joan Laporta, ha aperto un canale privilegiato, ottenuto un sì all'operazione, blindato un affare da formalizzare nella prossima estate. Ma a una condizione: trovare i soldi necessari per rilanciare un grande progetto sportivo alternativo ai blancos perché ad Haaland non piace dividere la scena. Quanti ne servono? Una montagna: anche più di 100 milioni considerate le provvigioni da corrispondere e la possibilità che nella transazione sia inserito un altro giocatore (Mazroui, difensore destro dell'Ajax).
Ragioniamo per assurdo (nemmeno poi tanto): il Barça prende Haaland, quale sarà lo stipendio che gli pagherà? Non meno di 30 milioni di euro lordi per un contratto triennale con un opzione di altri due anni. L'ipotesi è questa e può anche andare in porto ma, al netto della situazione attuale dei conti e del tetto salariale imposto alle società della Liga, dove troveranno tanti soldi i catalani? La risposta è semplice: incentivare il piano delle cessioni è fondamentale, compresa la possibilità che nella lista dei partenti siano inseriti anche altri nomi, affrontando altri addii dolorosi. Ma in Catalogna sono pronti al sacrificio per tornare grandi.