A Sarri propongono i mental coach per una Lazio da Scudetto: “E io che c***o ci sto a fare?”
Questa Lazio può ambire allo Scudetto? I 13 punti di distacco dalla capolista Napoli sono tanti, ma la prestazione offerta contro il Milan ha confermato le potenzialità della formazione di Sarri. Quest'ultimo dal canto suo si è mostrato soddisfatto ovviamente dell'ultima uscita offerta all'Olimpico, e ha individuato tra le righe quello che manca per fare il cosiddetto "salto di qualità" e ambire a qualcosa di più rispetto ad un posto Champions.
La formazione capitolina infatti dovrà sfoderare, in un girone di ritorno iniziato con il piede giusto, continuità di risultati, soprattutto in occasione dei match contro le squadre medio-piccole. Proprio Sarri su questo è stato chiaro sulla necessità di equilibrio: "Lo posso mantenere io, che non mi importa di nessuno. Ma per i giocatori è più difficile. La prestazione di stasera non ci fa partire 1-0 alla prossima. È l’aspetto che ci manca per fare il salto di qualità. Negli scontri diretti abbiamo fatto più punti di quanto pensavamo, invece vedi Genova o Empoli".
Dunque nelle prossime giornate bisognerà cercare di non regalare punti restando sempre sul pezzo. Solo così si potrà fare un ulteriore step e mettere in campo tutte le potenzialità di una compagine che a detta di Sarri rispetto alle altre ha forse qualcosa in meno a livello di cambi in avanti. Ma come entrare nella testa dei giocatori? Come cercare di eliminare gli alti e bassi? In conferenza c'è chi ha proposto al tecnico il possibile ricorso ai mental coach (ovvero di chi aiuta gli atleti ad esprimere il massimo il proprio potenziale in campo e fuori), nella speranza di lavorare direttamente sulla testa dei calciatori.
Il parere di Sarri su questo tipo di risorsa è stato negativo, a giudicare dalla sua perentoria risposta: "Ritengo che l’80% dei mental coach siano fasulli". La responsabilità di migliorare i giocatori della Lazio anche da questo punto di vista, è sua e Sarri lo ha ribadito in modo abbastanza colorito: "Al massimo prendo uno psicologo dello sport, sennò io che c***o ci sto a fare? Quello che manca a noi è che ci sballiamo un quarto d’ora in una partita e rischiamo di perdere".
L'allenatore toscano che ha sottolineato quanto sia importante (vedi a suo dire la Juve del passato) avere uno zoccolo duro composto da giocatori italiani per il gruppo, è comunque ottimista anche alla luce di quanto visto in Lazio-Milan. Insomma la disponibilità garantita dai giocatori biancocelesti è un segnale incoraggiante e dopo il poker ai rossoneri, non si può che iniziare a guardare forse più in alto, rispetto al guardarsi le spalle.