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A Donnarumma squilla il telefono durante la conferenza, vede chi è che chiama e ride: “Perfetto”

L’episodio capita alla vigilia di Italia-Francia di Nations League, il portiere viene interrotto dalla suoneria di un cellulare. È il suo. Poi abbassa lo sguardo, lo estrae parzialmente dalla tasca e vede chi è che l’ha contattato nel momento sbagliato.
A cura di Maurizio De Santis
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Donnarumma consulta il dispaly del cellullare e vede chi è che ha provato a contattarlo.
Donnarumma consulta il dispaly del cellullare e vede chi è che ha provato a contattarlo.

Gianluigi Donnarumma sta rispondendo alle domande dei giornalisti alla vigilia di Italia-Francia. Lo squillo di un telefonino lo interrompe. Il portiere della Nazionale fa una faccia stupita, si gira e dice: "Ma è il mio?", augurandosi che quella suoneria sia di un altro cellulare. Invece sì, lo è. Poi abbassa lo sguardo, lo estrae parzialmente dalla tasca e vede chi è che l'ha contattato nel momento sbagliato.

Rialza lo sguardo e, sorridendo, dice: "È mio padre… perfetto", chiudendo così quell'interruzione inopportuna. Superato l'imbarazzo del momento, riprende a parlare della partita di Nations League, dell'importanza di vincere a San Siro contro i transalpini (così da chiudere in vetta al girone), della Nazionale che rispetto agli Europei finiti malissimo (ricordo che Spalletti ha menzionato come monito) è cambiata anzitutto nello spirito.

L'imbarazzo del portiere quando è interrotto dalla suoneria del telefonino e capisce che è il suo.
L'imbarazzo del portiere quando è interrotto dalla suoneria del telefonino e capisce che è il suo.

Donnarumma spiega in cosa è cambiata l'Italia rispetto agli Europei

C'è un pensiero in particolare che gli ronza in testa quando raffronta la squadra attuale con l'esperienza maturata agli Europei. E sintetizza la sua riflessione facendo riferimento alla compattezza di gruppo che, nel bene e nel male, non può mai mancare. In quella Nazionale presa a pallate dalla Svizzera (e che non ha mai dato sensazioni positive nel trofeo continentale in Germania) ce n'era poca. "Quando finiva la partita – ha spiegato Donnarumma – la prima cosa a cui pensavo è che facessimo molto fatica a palleggiare. E più ancora avevo l'impressione che, quando ci attaccavano, i nostri avversari avrebbero potuto farci male".

In cosa è avvenuta la trasformazione e qual è stato il segreto di questa rinascita? Il portiere della Nazionale e del Paris Saint-Germain (dov'è spesso nel mirino della contestazione per sbavature che macchiano la sua prestazione e inficiano i risultati in Champions) è convinto di una cosa: "Adesso fanno fatica a farci gol e in campo andiamo con la cattiveria giusta. C'è quella voglia di difendere tutti insieme che ci può portare lontano".

Compattezza come prima cosa poi c'è un altro fattore che Donnarumma reputa essenziale: adesso in Nazionale ci si diverte, c'è un clima differente. Perché? "Sono arrivati giocatori molto giovani, che hanno voglia di lavorare e facciamo molto gruppo – ha aggiunto Donnarumma -. Non so perché ma prima eravamo un po' divisi, questa cosa è stata anche colpa nostra e i risultati ottenuti sicuramente non aiutavano. Però forse è questo l'aspetto importante: quando i risultati non arrivano bisogna essere compatti".

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