A Conceiçao chiedono in tv se la vittoria a Lecce lo lascia tranquillo: fa una smorfia

"Vediamo…", dice sorridendo Sergio Conceiçao al termine dell'intervista in Tv dopo la vittoria in rimonta del Milan a Lecce. Il ghigno è ironico perché sa di averla scampata per il rotto della cuffia avendo ribaltato un risultato (2-0) e, forse, anche un esonero che fino al 70°aleggiano in maniera spettrale sui rossoneri. "Vediamo…", è il congedo dell'allenatore portoghese rispetto alla domanda se la prossima sarà una "settimana più tranquilla".
Alla luce di quanto accaduto alla vigilia per le dimissioni del suo portavoce (che ha pagato l'aver diffuso un presunto malcontento del tecnico poi smentito dal diretto interessato) e per le voci sul futuro (dal licenziamento che sarebbe stato inesorabile in caso di ko in Puglia fino al brusio su Allegri quale possibile, nuova guida da giugno) non sorprende la reazione dell'ex Porto.

Conceiçao può tirare un sospiro di sollievo e ringrazia Pulisic per la doppietta: il 2-3 al Via del Mare spezza una serie negativa e soffia via parte dei nuvoloni che hanno reso più grigio il tempo dalle parti di Milanello, ma non è ancora decisivo per dare uno scossone alla classifica che resta deludente e amarissima. Il quarto posto che vale la certezza di partecipare alla prossima edizione della Champions è distante 8 punti al momento. che potrebbero diventare 11 qualora la Juventus battesse l'Atalanta nello scontro diretto.
"Sembrava difficile ribaltare la partita – dice l'allenatore ripercorrendo l'intera prestazione del Milan a Lecce -. Ma è venuto fuori il carattere dei giocatori. Alla fine è andata bene, per l'atteggiamento e il lavoro in settimana faccio i miei complimenti alla squadra. Mi sono piaciuti molto". I rossoneri sono stati più forti di tutto: del Var, che ha annullato giustamente le reti di Gimenez e Gabbia perché in fuorigioco, e della malasorte per quel palo dell'attaccante messicano che sembrava foriero di un triste presagio.

Coraggio e risultato meritato questa volta vanno a braccetto. Non ci sono recriminazioni di sorta da fare, né retropensieri che ronzano in testa a preparano la strada ad altro. Il tecnico portoghese esprime soddisfazione ma il retrogusto che prova è tutt'altro che dolce. C'è qualcosa che non può perdonarsi né può proprio togliersi dalla mente.
"A volte non c'entra l'atteggiamento – ha aggiunto Conceiçao -. è anche l'avversario che ha qualità e ti mette in difficoltà. A me piace lavorare sul campo, sull'aggressività, il pressing messo in campo dai ragazzi è stato più organizzato. Non sono comunque felice, siamo usciti dalla Champions League ma ora abbiamo più tempo per lavorare meglio. Questo atteggiamento deve essere un'abitudine".