A Cagliari si gioca martedì, Bologna infuriato: “Assurdo, scelta vessatoria e pericolosa”
Il campionato va avanti. La ferma decisione della Lega Serie A ha trovato sponda nelle sentenze del Tar che hanno ribaltato gli stop imposti alle squadre dai provvedimenti delle Asl in materia di emergenza sanitaria. Si giocherà ancora attraverso il salvagente della norma recepita solo di recente (ma presente già nel protocollo Uefa) per effetto della quale se una squadra ha disposizione 13 calciatori (compreso il portiere) può presentarsi in campo, anche a costo di schierare i Primavera per completare la rosa a disposizione.
Sinisa Mihajlovic fece una battuta alla vigilia della sfida del Bologna contro l'Inter, mai giocata per l'evoluzione dei contagi e finita sub iudice (si attende di capire quando potrà essere eventualmente recuperata o se ci saranno sanzioni afflittive nei confronti dei felsinei). Disse di sentirsi un tecnico "fortunato" perché guadagnava milioni pur allenando i ragazzi.
Quella frase gli ronza ancora in testa in maniera beffarda alla luce delle decisioni della Lega Serie A che ha dirottato a martedì prossimo (11 gennaio, ore 20:45) la partita della ventunesima giornata in programma in Sardegna. Da calendario, i rossoblù sarebbero dovuti scendere in campo oggi pomeriggio contro il Cagliari ma il periodo previsto per la quarantena imposta dall'Azienda Usl alla squadra dopo i numerosi casi di positività al coronavirus ne aveva causato il rinvio.
Il Bologna, però, non ci sta e contesta apertamente lo spostamento della partita, una scelta che ritiene penalizzante, incomprensibile, vessatoria, iniqua e pericolosa per l'integrità fisica dei calciatori come si legge in un comunicato. "Tutti gli appartenenti al gruppo squadra – si legge – sono in isolamento domiciliare da mercoledì e vi resteranno fino a stasera per una disposizione dell’AUSL di Bologna, la cui legittimità è stata confermata anche dal TAR dell’Emilia Romagna. I giocatori che non risulteranno positivi al Covid-19 dovranno quindi partire per Cagliari nella giornata di domani e giocare una partita di campionato martedì senza aver di fatto potuto svolgere allenamenti per una settimana, con tutti i rischi che ne conseguono anche per l’incolumità degli atleti".