A Bergamo cantano “Commisso terun”, la Fiorentina fa sul serio: “Intervenga il Governo”
Ennesimo episodio di razzismo nel calcio italiano. I tifosi dell'Atalanta nel primo tempo della gara di Bergamo tra i nerazzurri e la Fiorentina hanno intonato più volte cori razzisti nei confronti del patron della Viola Rocco Commisso. Il numero uno del club toscano era presente al Gewiss Stadium per seguire la sua squadra in occasione della trasferta di Bergamo e dagli spalti si è levato in più di un'occasione il coro "Commisso terùn", in riferimento alle origini calabresi dell'imprenditore italo-statunitense.
La nota ufficiale del club viola con le dichiarazioni tra primo e secondo tempo con le parole di Joe Barone, Direttore Generale della Fiorentina: "Oggi abbiamo assistito ad un episodio vergognoso, non da parte di un singolo individuo ma di tutta una curva. Noi abbiamo combattuto il razzismo in America ed oggi qui in Italia subiamo una situazione inaccettabile. Non solo deve intervenire la Lega ma anche il CONI ed il Governo. Siamo disgustati e ci aspettiamo delle misure severe. L’attenzione deve essere a livello mondiale, non si può più fare finta di nulla".
Si tratta dell'ennesimo episodio che mette ancora più pepe ad una rivalità a dir poco cruenta e crescente negli ultimi anni: ci sono stati diversi scontri verbali tra Gian Piero Gasperini e i sostenitori viola nelle ultime stagioni, soprattutto in occasione delle gare di Coppa Italia e per episodi da moviola, ma oggi è stato superato il limite per l'ennesima volta.
Non è la prima volta che accade un episodio del genere a Bergamo, visto che lo scorso anno il calciatore del Napoli Kalidou Koulibaly era stato oggetto di insulti razzisti mentre rientrava negli spogliatoi dopo il 90′.
Ormai queste vicende sono talmente consolidate nei nostri impianti sportivi che spesso si tende a non dare importanza o a sminuire ma finché non ci saranno dei provvedimenti, ‘veri', per punire questi comportamenti ci ritroveremo sempre a commentare questo genere di situazioni sperando che qualcuno, prima o poi, intervenga.