A 9 anni è il protagonista di una coreografia a tutta curva: la storia di un piccolo tifoso
Per un tifoso essere immortalato dalle telecamere sulle tribune dello stadio è già un motivo di soddisfazione. Figuriamoci cosa avrà pensato Erik Berglung, a 9 anni, quando ha visto la sua gigantografia comparire nella curva della sua squadra del cuore. Il piccolo tifoso dell'AIK Stoccolma a luglio era stato fotografato allo stadio mentre alzava al cielo la sciarpa con i colori gialloneri. Domenica 3 ottobre, nel big-match di campionato contro la capolista Djurgården, la curva dell'AIK ha riprodotto quella stessa immagine nella coreografia prepartita e il protagonista faticava a crederci: "Quando ho visto che ero io, non mi sembrava vero".
Erik è iscritto alla tifoseria dell’AIK Stoccolma fin da bambino e attualmente gioca anche in una squadra del settore giovanile del club. Una passione che si è tramandata di padre in figlio, come spesso accade nelle famiglie, e che ha raggiunto il massimo della sua espressione con un episodio del tutto inatteso. La coreografia dei tifosi svedesi metteva in primo piano il volto di Erik e una scritta sullo sfondo recitava: "Proteggiamo il nostro futuro". Presenti anche le foto di Gustav Sjöberg (portiere dell'AIK fino al 1950) e Bernt Ljung (nell'AIK fino al 1992) a simboleggiare la storia della società. "La nostra storia, il nostro futuro" riportava un'altra scritta pensata proprio per l'occasione.
A SVT Sport, la tv pubblica svedese, Erik ha mostrato tutta la sua incredulità ed è rimasto sorpreso di tanta attenzione. Non poteva credere ai suoi occhi. Come ciliegina sulla torta in una giornata da ricordare è arrivata anche la vittoria dell'AIK grazie al gol del suo idolo Nicolas Stefanelli, poi espulso per doppia ammonizione dopo essersi tolto la maglia nell’esultanza. Con questo successo ottenuto di misura, la squadra di Stoccolma ha raggiunto il Djurgården in testa alla classifica a quota 44 punti. A 8 giornate dal termine dell'Allsvenskan League, il massimo campionato svedese, la lotta al vertice si fa sempre più interessante. Comunque vada, Erik Berglung la ricorderà per tutta la vita.