A 43 anni Buffon si sente immortale: “Non prendo in considerazione l’idea di smettere”
I dubbi di qualche mese fa sembrano spazzati via. Altro che appendere i guantoni al chiodo, Gigi Buffon ha ritrovato dentro di sé la certezza su cosa vuole fare da grande: il calciatore. Tra 4 mesi il portiere carrarino compirà 44 anni, un'età in cui tutti i suoi colleghi hanno smesso già da parecchio, ma il campione del mondo di Berlino non ne vuole sapere. Per lui il nuovo limite è l'immortalità sportiva, il ritorno a Parma lo ha galvanizzato.
"In questo momento non prendo in considerazione l'idea di smettere – spiega a Radio Rai – La mia testa e il mio corpo rispondono alla grande, poi mi accorgo di essere un giocatore molto importante per la gente, a Parma i tifosi mi affidano sogni e speranze. Per me questo è gratificante". Buffon ha più volte ammiccato all'ambizione di giocare il sesto Mondiale in Qatar tra poco più di un anno, una molla che lo spinge a superare i limiti biologici. Ma nessuna voglia di tirare per la giacchetta Roberto Mancini: "Se mi dovesse chiamare vedremo, il CT non ha sbagliato niente e ci siamo sentiti l'ultima volta due o tre anni fa. Non voglio creare pressioni inutili, Mancini ne ha già tante e non deve averne di più".
Il Parma è partito bene nel campionato di Serie B, con 4 punti nelle prime due partite, ed il portiere toscano confessa come si stia divertendo ad interpretare il suo ruolo in maniera diversa dal passato: "Una delle motivazioni per le quali continuo a giocare è che l'evoluzione del calcio mi ha permesso di non annoiarmi. Adesso il portiere comincia l'azione, si gioca con i piedi e queste cose mi stimolano a livello mentale. Mi sto divertendo tantissimo, una grande soddisfazione è che ora gioco con il sinistro e faccio lanci di 50 metri. Cosa che fino a poco fa non facevo. In questo momento la promozione del Parma è una ragione di vita – conclude Buffon – ed è il motivo principale per il quale continuo ad avere questa passione potente".