A 17 anni è già leader del nuovo PSG dopo Messi e Neymar: a fine partita lo dimostra a tutti
Il suo nome è Warren Zaire-Emery ed è nato l'8 marzo 2006. A soli 17 anni è già diventato un pilastro del PSG nel centrocampista a tre giovanissimo costruito da Luis Enrique completato da Ugarte e Barcola che non superano i 22 anni. Una sorta di passaggio del testimone dal "bambino" Verratti al "bambino" Zaire-Emery. Cresciuto nel settore giovanile dei parigini, è diventato parte integrante delle prima squadra a partire dalla scorsa stagione con Galtier in panchina. Dopo aver resistito agli assalti estivi del Dortmund, oggi è il faro del PSG senza Messi e Neymar.
Il nuovo progetto giovane del club francese ha preso il via proprio lasciando partire due top player del calibro dell'argentino e del brasiliano, lasciando il suo Mbappé a guidare una squadra la cui età anagrafica è fondamentalmente molto bassa. D'altronde anche lo stesso ex Monaco è giovanissimo ma non quanto Zaire-Emery che non ancora maggiorenne ha già il carisma e la personalità, dopo la vittoria per 4-0 sul Marsiglia nell'ultimo turno di campionato, di prendere il megafono e mettersi davanti a tutti con i tifosi a intonare cori.
Le immagini mostrano il giovane numero 33 del club francese improvvisarsi capo ultrà del PSG. Alle sue spalle ci sono i vari Kolo Muani, Kurzawa, Hernandez, Donnarumma e Skriniar con Hakimi al suo fianco. Lo lasciano muoversi come se fosse un veterano, uno dei top player che però il calcio europeo sta scoprendo solo quest'anno. Lui non ha alcun timore e fa tutto con la massima naturalezza del caso. Per lui già un assist in 7 presenze tra Ligue 1 e Champions che certificano la sua centralità nel progetto di Luis Enrique. I tifosi sono già pazzi di lui dimenticandosi in fretta di Verratti dal quale il giovane Warren ha preso il posto.
E ha stregato pure lo stesso Luis Enrique che ha speso parole importanti a fine. partita: "Warren è un giocatore che sembra avere 37 anni, non 17 – ha spiegato – È una grande opportunità per me avere un giocatore di questa qualità. La scorsa stagione, con Galtier, ha giocato tantissimo ed è ovvio che sia un piacere allenarlo". Il tecnico spagnolo è letteralmente colpito dalla personalità del ragazzo: "Per me è un giocatore molto completo, molto professionale ed è un esempio di come dovrebbe uscire un giocatore dal centro di allenamento – spiega – umile, gran lavoratore, professionale al massimo, molto intelligente in campo e che sa giocare sempre con i compagni di squadra".