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11 club su 12 sono ancora vincolati alla Superlega, manca l’Inter: una clausola l’ha liberata

Dei 12 club firmatari del primo progetto, solamente i nerazzurri oggi sono totalmente estranei alla Superlega. Nel contratto sottoscritto avevano fatto inserire una clausola precisa.
A cura di Alessio Pediglieri
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Giornata campale per il tema Superlega, quella di giovedì 3 marzo. A quasi un anno di distanza dalla nascita del torneo che prese vita lo scorso aprile dalla volontà di 12 club capitanati da Juve, Real Madrid e Barcellona si è tornati a confrontarsi sull'argomento. Sono passati i mesi ma i toni restano durissimi tra i vari interlocutori: da un lato l'Uefa, il presidente Ceferin e i suoi sodali, dall'altro Andrea Agnelli quale rappresentante delle tre società che mai hanno stracciato le carte per una Super League. E nel confronto a distanza ai microfoni del FT Business of Football Summit di Londra, sono volati stracci, nuovi proposte e indiscrezioni.

Per primi hanno parlato coloro che non vogliono la Superlega, l'hanno combattuta e sono pronti a scendere di nuovo in campo per osteggiarla. Parole forti quelle del presidente della Liga, Tebas che si è scagliato verso i due top team spagnoli e la Juventus per poi lasciare spazio ai pensieri di Ceferin, a capo di un'Uefa pronta di nuovo a escludere chi si rifarà avanti sotto l'egida di un Agnelli ancora oggi fuori dalle grazie del massimo organismo calcistico europeo. Tanto più che il presidente della Juventus ha ribadito la volontà non solo di portare avanti il progetto, ma di averlo riformato al punto tale di poter contare questa volta su una platea molto più vasta per scardinare le mura dell'Uefa.

Una sorta di Superlega 2.0, che la Juve insieme al Real Madrid e al Barcellona si appresta a ripresentare. Nessun dettaglio in conferenza ma già rimbalzano le nuove indiscrezioni su come verrà cambiata. "Wirtschaftswoche", testata tedesca ha già elencato alcune anticipazioni su ciò che verrà presentato: non vi saranno più membri permanenti ma solo chi si guadagnerà il posto per meriti sportivi. Le squadre qualificate lo saranno attraverso i risultati ottenuti nei rispettivi campionati e in un numero di 20, con tutte le Federazioni che avrebbero così la possibilità di ottenere un posto con le qualificazioni. Ci sarebbe una seconda Lega, con altri 20 club e il tutto avrebbe comunque un numero di partite ridotte.

Dunque, nessun torneo elitario, esclusivo, che aveva fatto infuriare i tifosi e trovato il ‘niet' di Ceferin. Non ci saranno più solamente dodici club come nel documento presentato nell'aprile 2021. A proposito delle 12 squadre che firmarono l'accordo, Agnelli ha parlato di un vincolo che ancora oggi sussiste per 11 club. Ne manca uno. L'Inter. La società nerazzurra aveva firmato il protocollo di intesa della Superlega ed era inserita regolarmente nell'elenco dei sottoscritti al nuovo torneo. Poi, con l'Uefa che aveva minacciato epurazioni, sanzioni ed esclusioni, anche l'Inter si defilò come l'altra società italiana presente oltre la Juve, il Milan. Ma oggi i nerazzurri non hanno più alcun vincolo con la neo riproposta Superlega.

Il motivo è semplice. Al contrario delle altre società che si votarono alla causa, i nerazzurri inserirono nel contratto firmato una clausola per cui tutto sarebbe decaduto se non ci fosse più stato il totale appoggio da parte dei propri sponsor e se l'assemblea non avesse riapprovato il ritorno in Superlega. Una indiscrezione che è stata confermata da più parti, come hanno anche riportato testate come ‘Cadena Cope' e ‘Tiempo de Juego' ribadendo come a suo tempo i nerazzurri non completarono comunque l'intero iter di sottoscrizione. Ad oggi, dunque, l'Inter è totalmente estranea ad eventuali riproposizioni del progetto, essendo anche rientrata nell'Eca, al contrario di Milan e Juve, Real, Barcellona e Atletico, e alle altre 6 inglesi che vi aderirono sin dal primo momento.

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