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10 partite di calcio da rivedere ora che bisogna stare a casa

A causa dell’emergenza del Coronavirus tutti noi dobbiamo rimanere a casa. E questa è anche un’ottima occasione per guardare le partite che hanno fatto la storia del calcio e che hanno dato ai tifosi e agli appassionati grandi emozioni, grandi gioie e a volte anche qualche dispiacere. Partite memorabile giocate dalla Nazionale, dall’Italia ai Mondiali e agli Europei. Ma anche gare di Champions League come quelle del Milan, della Juventus e dell’Inter, e l’indimenticabile finale del 1999.
A cura di Alessio Morra
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Tutta l’Italia sta vivendo un momento molto complicato a causa dell’emergenza Coronavirus. Tutti noi dobbiamo rimanere a casa e per questo sui social è nato e si è diffuso con forza l’hashtag #stateacasa. Di appelli ne sono stati fatti tantissimi. I flashmob sono all’ordine del giorno, e sono stati meravigliosi. Ma c’è stato anche chi ha consigliato di guardare un bel film, di ascoltare splendida musica o di appassionarsi tanto a una serie tv. Noi invece che amiamo il calcio consigliamo a tutti gli appassionati di rivedere, se possibile, alcuni incontri che hanno fatto la storia di questo sport, partite che si potrebbero vedere di continuo.

5 partite memorabili della Nazionale dell'Italia

Italia-Germania Ovest 4-3

Non ha bisogno di molte parole la sfida dell’Azteca dei Mondiali del 1970. Sono stati scritti libri, è stato fatto un film su Italia-Germania 4-3, che è diventata un’espressione della lingua comune. Chi l’ha vista e l’ha vissuta non la dimenticherà mai. Quella è stata la prima grande partita seguita tutti assieme dagli italiani attraverso la televisione della nostra Nazionale, che tornò in Finale nella Coppa del Mondo dopo 32 anni. Una partita epica, giocata sotto il sole messicano, ma era notte, da noi, in Italia. L’1-1 i tedeschi lo segnano allo scadere con Schnellinger, un terzino che ha giocato tanto in Serie A che al 90’ spegne (per poco) i sogni dell’Italia, avanti dall’8’ con Boninsegna. I supplementari sono incredibili. Gerd Muller porta avanti i tedeschi, pareggia Burgnich, Gigi Riva firma il 3-2 quando sta per finire il primo supplementare. Muller pareggia ancora, Rivera al 111’ segna il 4-3. Poco importa, oggi, che l’Italia poi perse 4-1 la finale con il Brasile di Pelé. Perché quella resta una partita indimenticabile, una delle più belle di sempre degli azzurri.

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Italia-Brasile 3-2

In gare ufficiali il Brasile è sempre stato un avversario ostico per l’Italia, che però il 5 luglio del 1982 al Sarrià di Barcellona batté 3-2 la Seleçao, si qualificò per le semifinali e si avviò verso la conquista del terzo Mondiale. Dopo tre pareggi nel primo girone, con infinite polemiche e uno storico silenzio stampa, l’Italia fu sorteggiata con Argentina e Brasile nel secondo mini-girone, sostituito nelle edizioni successive da ottavi e quarti, e si giocò il passaggio del turno contro il Brasile. I verde-oro avevano una differenza reti migliore e con un pareggio si sarebbero qualificati. L’Italia era una squadra fortissima, ma lo era altrettanto il Brasile che aveva un numero enorme di fuoriclasse, quasi tutti sbarcarono in Serie A.

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In quel pomeriggio si scatenò Paolo Rossi che divenne da quel momento in poi ‘Pablito’ che realizzò tre reti. Descrivere quella partita non è semplice. Perché in ballo non c’era solo il passaggio del turno, c’era anche tanta voglia di emergere, di rialzarsi per l’Italia, non solo quella calcistica, e tanta voglia di sorridere, dopo stagioni complicate, i cosiddetti ‘anni di piombo’. Serviva una vittoria pesante per far gioire tutto assieme il Paese. Pablito segna dopo 5 minuti, Socrates pareggia al 12’, Rossi fa gol ancora al 25’, Falcao pareggia al 68’, poi sempre Rossi fa gol al 74’. Quando la partita sta per finire Zoff vola e sulla linea blocca un colpo di testa di Oscar.

Italia-Germania Ovest 3-1

E dopo aver battuto la Polonia in semifinale, l’Italia l’11 luglio 1982 al Santiago Bernabeu divenne Campione del Mondo per la terza volta, come il Brasile. Primo trionfo dopo 44 anni. La Germania Ovest fu sconfitta 3-1. Un trionfo architettato dal grande Enzo Bearzot, allenatore straordinario che creò una nazionale fantastica capace di far innamorare tutti. Cabrini sbagliò un rigore, storico tallone d’Achille degli azzurri, poco male perché nella ripresa arrivò il solito gol del caldissimo Paolo Rossi, al 70’ il leggendario raddoppio di Marco Tardelli, un’azione lunga e ragionata, poi l’urlo che ha fatto storia. Che gioia. Altobelli la chiuse, poi segnò pure Breitner. Pertini festeggiò in tribuna, Nando Martellini suggellò dicendo tre volte: ‘Campioni del Mondo’.

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Olanda-Italia 1-3 dopo i rigori

C’è sempre Dino Zoff tra i protagonisti delle grandi partite dell’Italia, questa volta da allenatore. Negli Europei del 2000 gli azzurri sono davvero forti, hanno una rosa completa in ogni reparto, ma di nazionali di prim’ordine ce ne sono almeno tre, le altre sono la Francia e l’Olanda, che gioca pure in casa. E in semifinale l’Italia sfida proprio contro l’Olanda. Le formazioni titolari sono ricche di campioni, quelli che ti fanno appassionare a questo sport. L’arbitro Merk gioca un ruolo da protagonista, perché dopo mezz’ora espelle Zambrotta, doppia ammonizione. L’Italia si arrocca, si difende, pensa a non prenderle, ma non è facile. Al 40’ l’arbitro fischia un rigore all’Olanda, Toldo respinge la conclusione di De Boer. Nella ripresa, altro calcio di rigore, Kluivert colpisce il palo. Gli ‘oranje’ continuano ad attaccare, ma il gol non arriva e si va ai calci di rigore. La pressione per gli olandesi è tantissima.

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Dal dischetto ci va per primo De Boer, Toldo gli para pure questo. Il primo degli azzurri è Di Biagio, tiro, gol. Poi Stam colpisce la traversa, Pessotto 2-0. Kluivert si riscatta, 1-2. Totti si presenta dal dischetto e segna con il cucchiaio. Fenomenale. Poi Toldo para anche la conclusione di Bosvelt. L’Italia è in finale.

Italia-Francia 6-4 dopo i rigori

Berlino, luglio 2006. Il calcio italiano vive settimane complicate, lo scandalo di Calciopoli ha travolto il mondo del pallone. Il presidente federale si dimette alla vigilia del Mondiale, in quei giorni convulsi c’è anche chi chiede la testa di Lippi che invece, giustamente, va avanti e conduce con bravura la squadra fino alla finale del Mondiale. Un percorso netto, quasi perfetto, con una splendida semifinale contro la Germania. L’ultimo atto è contro la Francia di Zidane che dopo pochissimo segna su calcio di rigore. Materazzi pareggia con un colpo di testa potente.

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La partita è bella, i due allenatori cercano di cambiarla dalla panchina, l’1-1 non si schioda e si va ai supplementari. Quando stanno per finire Zidane rifila una testata a Materazzi, l’arbitro non vede, ma qualcuno sì. Il fuoriclasse francese viene espulso e lascia sola la sua squadra. Ai rigori Trezeguet colpisce la traversa. Per l’Italia fanno gol Pirlo, Materazzi, De Rossi, Del Piero e Grosso. Quarto titolo Mondiale. E la notte è azzurra sopra Berlino.

5 partite memorabili e da rivedere tra i club

Milan-Real Madrid 5-0, Coppa dei Campioni 1989

Da oltre trent’anni si dice che Arrigo Sacchi ha cambiato il mondo del calcio: la velocità, il pressing, la difesa altissima, una zona da manuale. Tutta farina del suo sacco, applicata grazie a dei giocatori straordinari. Quel Milan è stato la prosecuzione del grande Ajax di Crujiff che iniziò il cambiamento. Il palmares del Milan dell’Arrigo e ovviamente degli olandesi e di Berlusconi è stato notevole. Inutile elencare tutti i successi. La Coppa dei Campioni della stagione 1988-1989 finì con il 4-0 alla Steaua Bucarest, ma prima i rossoneri in semifinale a San Siro fecero a fettine il Real Madrid, eliminato con un pesantissimo 5-0. Una partita che ha fatto la storia. Volavano i rossoneri, che erano una macchina perfetta. Cinque gol segnati da cinque calciatori diversi in meno di un’ora; Ancelotti, Rijkaard, Gullit, Van Basten e Donadoni.

Manchester United-Bayern Monaco 2-1, Champions League 1999

Barcellona, 26 maggio 1999. Manchester United e Bayern Monaco scendono in campo nella finale di Champions. Ferguson e Hitzfield, due ‘vecchie’ volpi della panchina, giocano una partita a scacchi. Scendono in campo calciatori fenomenali: Giggs, Beckham, Stam, Yorke, Cole, Matthaeus, che fa il regista arretrato, il libero si sarebbe detto un tempo, Basler, Effenberg, Scholl e due grandi portieri. Dopo cinque minuti segna Basler, la finale sembra segnata nel solito modo una sfida tra una squadra inglese e una tedesca. Il Manchester United ci prova, attacca, ma non riesce a trovare il pertugio giusto. Ferguson effettua due campi, mette prima Sheringham e poi Solskjaer. Hitzfield si gioca tre cambi, toglie anche Matthaues. Il finale è incredibile. Sheringham pareggia al 91’, 1-1, i supplementari sono a un passo e invece sugli sviluppi di un corner segna Solskjaer, 2-1 il Manchester United torna a vincere la Champions.

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Milan-Liverpool 3-3, Champions League 2005

Una partita che protagonisti, appassionati, tifosi, non solo di entrambi le squadre, dimenticheranno mai. Leggendo l’undici titolare si può dire che quel Milan era uno dei più forti di sempre: Dida, Cafu, Stam, Nesta, Maldini, Pirlo, Gattuso, Seedorf, Kakà, Shevhcenko, Crespo. Fuori Inzaghi infortunato, in panchina Rui Costa e Serginho. Nel Liverpool tanta sostanza con la stella Gerrard. Maldini segna dopo un minuto, poi doppietta di Crespo. Primo tempo 3-0. Su quell’intervallo si è favoleggiato tanto. Nella ripresa in sei minuti tra il 54’ e il 60’ il Liverpool segna tre gol, 3-3. Le emozioni continuano e le occasioni per vincere le hanno entrambe le squadre. Ai rigori il Milan, a differenza della finale del 2003, perde. Dudek è il grande protagonista. Sbagliano Serginho, Pirlo e Shevchenko. Il Liverpool vince la Champions dopo oltre vent’anni.

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Juventus-Ajax 5-3 dopo i rigori, Champions League 1996

La finale di Roma è stata trionfale per la Juventus che nel 1996 conquistò per la seconda volta la Champions League. La squadra guidata da Lippi era fenomenale, fortissima, perfetta, con degli attaccanti che si sacrificano tantissimo e che facevano in modo perfetto entrambe le fasi. Dall’altra parte c’era il giovane e campione in carica Ajax di Van Gaal ricco di talenti. Quella partita sembrava stregata per la Juve, avanti con Ravanelli, poi c’è il pari di Litmanen e un assedio che non finisce mai. Le occasioni per i bianconeri fioccano, una dietro l’altra, ma il gol del vittoria non arriva. Si va ai rigori, che ancora una volta sono decisi in una finale giocata all’Olimpico. Il grande Peruzzi ne neutralizza due. Ferrara, Pessotto, Padovano e Jugovic sono perfetti. Vialli alza la coppa all’Olimpico. La Juve vince la Champions per la seconda volta.

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Inter-Bayern Monaco 2-0, Champions League 2010

Una stagione da sogno, irripetibile quella che ha vissuto l’Inter con Mourinho in panchina nel 2010. Dopo aver vinto sul filo il campionato e aver conquistato anche la Coppa Italia, beffando sempre la Roma, i nerazzurri vinsero anche la Champions League. A Madrid, dopo aver eliminato in semifinale il Barcellona di Guardiola, i nerazzurri in finale batterono il Bayern di Van Gaal, che sfruttò un buon tabellone per arrivare fino in fondo. Una gara senza storia, un gol per tempo, entrambi realizzati dal ‘Principe’ Diego Milito. La festa nerazzurra fu infinita, quei calciatori divennero immediatamente un gruppo da leggenda. Mai, prima e dopo, una squadra italiana era riuscita a conquistare questi tre trofei nella stessa stagione.

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