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10 cose che ci aspettiamo di vedere nel 2021 del calcio

Dopo un 2020 molto difficile per tanti motivi, le speranze per l’anno che sta per arrivare sono tante e di diverso tipo ma bisogna sempre avere i piedi ben piantati nella realtà. Le ambizioni della Nazionale, la volontà di rivedere in campo calciatori infortunati e la ripresa dei campionati dilettanti: queste sono solo alcune delle cose che ci auguriamo per il 2021.
A cura di Vito Lamorte
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Ci stiamo mettendo alle spalle il 2020, ma il pensiero ai mesi appena passati non sarà semplice da allontanare. Sono stati tanti i momenti difficili, anche a livello sportivo, ma dopo un anno così difficile le speranze per i prossimi 365 giorni sono tante e di diverso tipo. Tutto questo sempre avendo i piedi ben piantati nella realtà, perché è evidente che per uscire dall’emergenza sanitaria che ci attanaglia da quasi un anno bisognerà essere scrupolosi nel rispetto delle regole e delle indicazioni a tutti i livelli. Cosa ci auguriamo per il 2021? Vediamo che i nostri desideri coincidono con i vostri.

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Nazionale competitiva e magari vincente. Dopo il percorso degli ultimi due anni, l’Italia di Roberto Mancini deve raccogliere i frutti di un quanto ha seminato: il 2021 vedrà gli Azzurri impegnati all’Europeo e in casa per la Final Four della Nations League e sarebbe bello vedere l Nazionale giocarsela con tutti e, magari, portare a casa un trofeo dopo 15 anni.

Impegno sempre maggiore contro razzismo e discriminazioni. Gli organi del calcio internazionali e nazionali sono impegnati contro tutti i tipi di discriminazioni, da quelle razziali e ciò che riguarda la sessualità, ma sarebbe bello vedere questi enti impegnarsi sempre con maggiore forza per ripulire il calcio da razzisti, omofobi e misogini.

La ripresa di Ansu Fati e Nicolò Zaniolo. Due percorsi diversi ma uguale speranza per entrambi. Il fenomeno casse 2002 del Barcellona e il talentuoso centrocampista offensivo classe 1999 della Roma hanno chiuso il 2020 da infortunati ma speriamo di vederli in campo per capire se questi gravi stop hanno ostacolato il loro percorso di crescita o se si è trattato solo di una pausa. Gioventù al potere.

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Il ritorno in panchina di Sarri, Allegri e Spalletti. Non vediamo l’ora di vedere di nuovo all’opera tre tra i migliori allenatori italiani in circolazione: Maurizio Sarri, Max Allegri e Luciano Spalletti hanno idee e modi di allenare completamente diversi ma sono uomini che dovrebbero avere tra le loro mani sempre una panchina.

L’affermazione di Haaland e Mbappé. La definitiva affermazione di due calciatori come il norvegese e il francese, che hanno un potenziale infinito e che possono diventare i cannibali del prossimo decennio. Erling Haaland deve ancora sbocciare mentre Kylian Mbappé deve consacrarsi in maniera definitiva. Attesa.

Ripartenza del calcio di base e di tutte le categorie dilettantistiche. Si parla e ci si domanda spesso quante siano state le perdite per le grandi società di calcio ma ci dovremmo porre qualche interrogativo su tutto ciò che riguarda il calcio di base e di tutte le categorie dilettantistiche. Giusto metter in risalto le difficoltà dei club professionistici ma non bisogna trascurare per nessun motivo il dilettantismo e le categorie giovanili perché tutto nasce da lì. Lo sport di base fa crescere i cittadini di domani e ha una funzione sociale inimmaginabile. Speriamo di poter rivedere presto ragazzi e appassionati tornare in campo, sempre seguendo le indicazioni sanitarie, per poter recuperare il tempo perso negli ultimi 12 mesi.

Lotta per la Serie A aperta fino alla fine. Siamo tornati a veder un campionato aperto e non scontato come nelle passate stagioni, quando il dominio della Juventus aveva reso noiosa la Serie A anche per chi ci guardava da fuori. Non importa chi vincerà il tricolore, che sia il decimo titolo di fila bianconero o la fine dell’egemonia per mano di un’altra squadra, ma sarebbe bello avere un torneo aperto fino alla fine.

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Ritorno del pubblico negli stadi. Non vediamo l’ora di rivedere i tifosi allo stadio: sarebbe il segnale che il periodo di emergenza sta per terminare e potremmo tornare negli impianti sportivi a goderci le gesta dei nostri beniamini. Che sia metà o fine anno, non c’è fretta: le cose fatte seguendo le regole e rispettando i tempi sono le migliori e ci evitano illusioni. Speranza.

Rivedere un’italiana in finale di una coppa europea. Dopo il ritorno in finale di Europa League dell’Inter, persa contro il Siviglia nella Final Eight dello scorso agosto in Germania; la speranza più grande è quella di rivedere una squadra di italiana a Istanbul, sede della finale di Champions League; o a Danzica, sede dell’ultimo atto dell’EL. Sarebbe l’indice di una ritrovata competitività anche a livello continentale del nostro calcio.

Buonsenso dalle istituzioni del calcio. In questo anno difficile tutti siamo stati chiamati ad affrontare situazioni di emergenza e chi ha ruoli di spessore nelle istituzioni si è ritrovato a prendere decisioni difficili per centinaia di migliaia di persone. È assolutamente comprensibile l’approccio ponderato e moderato ad una realtà molto diversa da quella che conoscevamo ma troppo spesso in questo 2020 i vertici delle federazioni calcistiche si sono dimostrati lontani dalla realtà. Ci auguriamo che nel 2021 si possa lavorare con buonsenso, mettendo sempre al primo posto la salute degli atleti e degli addetti ai lavori e pian piano recuperare il tempo perduto con politiche e investimenti mirati per il prossimo futuro.

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