“1.350 milioni di debito”, il crack del Barcellona ha due colpevoli: il Covid e un presidente
"Mès que un club" recita il mantra del Barcellona. Perché da sempre chi vi entra non entra in un semplice club, ma in una realtà unica, una famiglia, qualcosa che ti prende dentro e fuori il campo, coinvolge e unisce vita pubblica e privata in una sola cosa. Ma da qualche mese, il "più che un club" si sta trasformando in un drammatico "più che un flop", economico. Il Barcellona è in ginocchio nel dopo Covid e nel dopo gestione Bartomeu: a conferma di tutto, sono state le parole dell'attuale presidente, Laporta, che ha elencato i numeri di un disastro finanziario senza precedenti.
In confronto, la situazione economica dell'Inter sembra un problema da quattro soldi. La situazione in Catalogna è senza precedenti e, oltre alle terribili parole pronunciate dal presidente in conferenza stampa, ci sono i fatti a dimostrarlo: la storica cessione di Leo Messi, la campagna in uscita del club, il ridimensionamento tecnico ed economico. Dopotutto bisogna rientrare da una falla di 1 miliardo e 350 milioni, altro che i 200 milioni di autofinanziamento nerazzurro.
Il Barcellona quando fa le cose le fa sempre in grande nel bene e nel male. Dopo aver divorato per anni trofei continentali e internazionali oggi divora tutti i record negativi di un club di calcio: "Le perdite sono di 481 milioni mentre le spese sono di 1.136, con entrate a 655 milioni. L'impatto Covid è stato di 91 milioni, il monte salariale è il 103% degli incassi, è di 617 milioni di euro e rappresenta il 25 o 30% in più rispetto ai nostri concorrenti". Sono i numeri che Laporta ha deciso di far parlare, prima dei commenti e le considerazioni: "La differenza tra quello che dobbiamo e quello che ci è dovuto è un negativo di 553 milioni. Dobbiamo pagare 553 milioni in più rispetto a quanto addebiteremo quest'anno"
Per il presidente azulgrana i colpevoli di tanto disastro economico sono due e ben individuati: il Covid e Bartomeu. Più del virus però, sembra aver influito l'ultima sconcertante gestione dell'ex numero uno: "Abbiamo riscontrato pagamenti spropositati agli intermediari: un affare da 40 milioni è costato 8 elargiti in vari premi. Un osservatore del presidente è stato pagato 8 milioni: sono importi impropri. Bartomeu è l'unico responsabile del disastro attuale: da quando si è venduto Neymar, si è speso troppo e male".