Zion Williamson è un caso: infortunio peggiorato, il rientro diventa un mistero
Zion, che succede? Il 21enne dei New Orleans Pelicans, prima scelta 2019 dopo un solo anno all'Università di Duke, continua a rimandare il suo ritorno in campo. E dopo le 24 partite giocate nella stagione di esordio tra covid e infortunio al menisco alle 61 (su 72) dello scorso anno, in questa stagione oggi Zion non ha ancora messo piede sul parquet e di fatto le gare saltate dal suo ingresso in NBA (87) hanno superato quelle giocate. Un dato che allarma, soprattutto se unito alla totale incertezza che continua ad aleggiare attorno al suo infortunio al piede, datato questa estate ma comunicato maldestramente solo a ridosso del via della stagione 2021, e all'ultimo aggiornamento che non chiarisce né l'entità della ricaduta che sembra aver subito l'ala mancina né i nuovi tempi di recupero. Almeno questo è ciò che emerge dalle comunicazioni a dir poco criptiche rilasciate ufficialmente dei Pelicans:
Il comunicato che lascia tutti col fiato sospeso
Poche ma significative le righe dei Pelicans, che seguono una dichiarazione arrivata proprio nelle ore precedenti all'annuncio ufficiale del team da parte del coach Willie Green, che a esplicita domanda sulle condizioni di Zion si era limitato a parlare di importanti aggiornamenti in arrivo ben lontani dal lieto fine:
“Considerato il persistente dolore al piede destro, Zion Williamson ha effettuato nuovi esami medici che hanno rilevato una regressione nel processo di guarigione ossea del quinto metatarso. Per questo motivo carico e intensità del suo lavoro di riabilitazione verranno ridotti per un periodo importante, così da consentire un maggiore assestamento a livello osseo. Ulteriori aggiornamenti verranno forniti a tempo debito”
Lo stesso giocatore in realtà, poco prima dell'inizio della stagione, si era dichiarato sicuro di poter scendere in campo per l'opening night, salvo poi uscire di scena e limitare le sue apparizioni pubbliche ad alcune partite casalinghe dei Pelicans, in cui sono poi state scattate le foto che hanno fatto il giro del mondo diventando oggetto di ironia generale (per poi essere dichiarate fake qualche ora dopo, con tanto di nuovi scatti in condizioni ben diverse). Già il 2 dicembre a spegnere l'ottimismo generale per un rientro che sembrava prossimo era arrivato un altro comunicato secondo cui il complicarsi del recupero dall'operazione aveva declassato nuovamente gli allenamenti di Zion da contatti nel 4 contro 4 a semplici tiri uno contro zero, senza difesa.
Pelicans: altra stagione da buttare?
I New Orleans Pelicans, nel frattempo, sembrano totalmente in balìa della paura per le sorti della loro stella designata e nemmeno il ritorno in campo di Brandon Ingram si è dimostrato in grado di ribaltare una preoccupante inerzia che li vede attualmente ultimi nella Western Conference con un record di 8 vittorie e 20 sconfitte, corredato da numeri drammatici sia in attacco che in difesa. Nella peggiore delle ipotesi, attendere la totale scomparsa del dolore prima di tornare a caricare e ad allenarsi coi compagni potrebbe richiedere mesi e considerata la stagione già andata a rotoli dei Pelicans, affrettare un rientro di Zion sarebbe un autogol clamoroso. A questo punto, può avere molto più senso proseguire con l'attuale roster e ambire a mantenere la scelta alta al draft senza rischio che questa vada a Charlotte. (che nella sign and trade con gli Hornets per Devonte' Graham era stata ceduta a questi ultimi con protezione 1-14).
C'è chi ipotizza un Oden 2.0
I più pessimisti – che a dire il vero dal giorno in cui Zion è stato scelto prevedevano una tenuta fisica quantomeno complessa del ragazzo per via di un peso ben lontano dal definirsi adeguato e di una preoccupante tendenza agli infortuni – stanno già parlando di Greg Oden bis. Per chi non lo conoscesse, Greg Oden è stata la prima scelta assoluta del draft 2007. 4 stagioni saltate su 7 totali, compresa quella di esordio, e un totale di 105 partite giocate prima di ritirarsi, tra Blazers e Heat nell'ultimo anno. Un epilogo che tutte le parti coinvolte vogliono scongiurare, usando la massima cautela per un ragazzo che nelle partite giocate finora ha dimostrato di avere tutti i mezzi in regola per essere annoverato tra le superstar della lega, con i 22.5 punti nelle ventiquattro partite del primo anno saliti a 27 nella seconda stagione, quella passata. Un impatto troppo devastante per vederne esaurita la forza detonatrice in così poco tempo. Servirà pazienza, ma tutti aspettando di rivedere Zion dominare.